![Dove le vipere cadono dal cielo Dove le vipere cadono dal cielo](http://m2.paperblog.com/i/20/206135/dove-le-vipere-cadono-dal-cielo-L-Kgfsyf.jpeg)
![Dove le vipere cadono dal cielo Dove le vipere cadono dal cielo](http://m2.paperblog.com/i/20/206135/dove-le-vipere-cadono-dal-cielo-L-syq8wA.jpeg)
Ho fatto passare qualche settimana con la speranza che i colori migliori dell’autunno si facessero intrappolare nella mia macchina fotografica. Una domenica mattina mi sveglio prima dell’alba e parto alla ricerca del luogo dimenticato alla ricerca di emozioni. Arrivato all’alpe Ompio lascio l’auto e mi incammino; dopo due ore buone giungo a Corte Buè, dove incontro un cercatore di funghi che mi guarda con disprezzo per la paura che gli rubassi il possibile bottino della giornata. Lo saluto e mi dirigo verso Orfalecchio; non avevo tempo di prestare attenzione alle bizzarrie degli uomini e del loro pensare. Dopo mezzora cominciano i problemi di orientamento. La cartina mi indicava un sentiero che invece non esisteva più, aggredito dalla natura che tornava sovrana e copriva tutto quello che era stato. Ho cercato di non perdermi d’animo, ma non ci sono riuscito e dopo breve tempo sono tornato sui miei passi risalendo per l’alpe da poco lasciata. Le fotografie erano ottime. Il mio umore non troppo, ci avevo provato ma non mi bastava. Tornando a casa pensavo alla prossima escursione alla ricerca della Val Cavrì. Ma la vita è strana e dopo breve tempo mi dimenticai di quel posto e delle sue leggende. Passano gli anni e con essi anche la mia voglia di conoscere e scoprire le storie dimenticate delle nostre valli. Ma i pensieri e le parole si possono dimenticare i luoghi no. Dieci anni dopo mi ritrovo con un amico in un rifugio vicino al confine svizzero dell’alta val Formazza. Non ho ancora capito come sia successo ma nelle mie mani finisce un libro che parla di vipere e serpi: racconta di quella valle dirupata, cattiva e pericolosa che si trova nel cuore selvaggio della Valgrande. Un brivido mi scorre lungo la schiena; ma come avevo fatto a dimenticare, a lasciare in un cassetto chiuso della mia memoria quel luogo e le sue leggende? Ne parlo con il mio vecchio amico ma in lui non ritrovo la forza e la volontà che mi assalì molti anni prima. Decido di raccontare a lui tutto quello che trovo, a fatica, nella mia testa. Il tempo, come sempre, passa veloce ed io non riesco più a controllare le mie emozioni. L’amico mi guarda perplesso chiedendosi come poter credere a tutte quelle storielle di montagna, ma la mia energia alla fine lo ha contagiato. E’ deciso la settimana seguente si andrà alla ricerca del luogo dove le vipere cadono dal cielo.
La settimana scorre tra il lavoro, la famiglia e la lettura degli appunti presi molti anni prima.
Finalmente arriva l’alba del sabato…………