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Dove osano i dragoni; la nuova frontiera “vintage” del football

Creato il 29 settembre 2015 da Pablitosway1983 @TuttoCalcioEste
Dove osano i dragoni; la nuova frontiera “vintage” del football

Oltre 3 milioni di persone volgono il loro sguardo ad Oriente, fiere, consapevoli che per centrare l'obiettivo manca poco: un pizzico di coraggio. Chi sono? Gli abitanti del Cymru. Sventolano con orgoglio, al Millenium Stadium, la loro goliardica sciarpa bianco-rosso-verde. Su di essa una scritta, " Cymru am byth". No, non sto delirando, giuro. Il Cymru altri non è che quella nazione situata ad ovest dell'Inghilterra, avente raffigurata sulla bandiera un dragone rosso ( Y Ddraig Goch) che sormonta uno sfondo a metà verde, a metà bianco: il Galles. I Dreigiau (dragoni, in cimrico) sono la terza nazionale più longeva della storia del football nonostante lo sport popolare coinvolga un altro tipo di pallone, il quale ha una forma ovale.

La prima volta - 25 marzo 1875. Scozia-Galles 4-0. Non importa il risultato, ciò che conta fu l'identità che nacque quella sera, quel senso di appartenenza ad un'unica bandiera che ha accomunato, accomuna ed accomunerà la tenace popolazione gallese. Si, tenace, perchè quando i tedeschi, che in quanto a tenacia ne sanno qualcosina, sono costretti a chiamarti Walha (da lì Wales), ovvero non-germanici, a causa della storica resistenza dei guerrieri cimri, vuol dire che in quanto a " palle " ne sai molto di più di quello che potrà mai insegnarti un prato all'inglese. Ehm, alla gallese.

Dove osano i dragoni; la nuova frontiera “vintage” del football

Il dragone - Ritornando a noi, quei 3 milioni di gallesi che mirano verso Oriente si riconoscono nel simbolo del progresso: nel 2011 lo stemma della Nazionale di calcio del Galles, disegnato precedentemente da H.Ellis Tomlison, fu stilizzato. La testa del dragone, simbolo nazionale insieme a narciso e porro, è stata traslata, verso Est, quasi ad indicare il bisogno da parte del Galles di migliorarsi, giorno dopo giorno, fino a raggiungere la perfezione.

Dove osano i dragoni; la nuova frontiera “vintage” del football

La temibile ascesa del calcio gallese - Il Galles è territorialmente diviso in due zone: Nord e Sud. Se siete amanti delle montagne ed amate le della solitudine dirigetevi nella zona settentrionale. Io che amo il football, le città caotiche e le imprecazioni del gallese medio quando la pinta gli scivola irrimediabilmente sulla moquette (quest'ultime ve le risparmio) volo un po' più in basso, nella capitale, Cardiff oppure a Swansea o a Newport magari. Cos'hanno in comune queste 3 città oltre ad essere situate nel sud del Galles? In questi centri urbani ci sono squadre di calcio regolarmente iscritte alla FA e che, negli ultimi anni, hanno reso più volte orgogliosi i tifosi cimri, Swansea e Cardiff su tutte.

Dove osano i dragoni; la nuova frontiera “vintage” del football

Sir John Charles, Re di Galles - Nonostante i recenti successi la Federazione calcistica non ha mai dimostrato di essere al livello di quella rugbistica. Non è servito Ryan Giggs, non è bastato Ian Rush (capocannoniere con 28 centri), tanto meno Neville Southall (92 presenze) o Mark Hughes. L'unico vero eroe nazionale, per ora, si chiama John Charles (per lui svariate stagioni gloriose indossando la maglia della Juventus) che trascinò il Galles ai mondiali svedesi del 1958. Questa foto mi ha lasciato senza fiato e giuro che non sto scherzando.

When Pelè broke our heatrs, Svezia '58 - Il Cymru si qualificò secondo al suo girone di qualificazione ed in quanto tale non doveva far parte della spedizione mondiale ma, per motivi politici (Crisi di Suez), Egitto e Sudan si rifiutarono di sfidare Israele. La fifa scelse che quest'ultimi avrebbero dovuto affrontare il Galles: non ci fu storia, 2-0 nel Regno Unito e 2-0 in trasferta. Si volò in Svezia. La spedizione britannica fu inserita nel girone C con i padroni di casa, l' Ungheria ed il Messico. Arrivarono secondi, passando il turno e stupendo il mondo intero. Poco importa se ai quarti di finale, a causa dell'assenza di John Charles, dovettero arrendersi per 1-0 ai futuri campioni del mondo del Brasile, grazie al primo gol con la maglia verde-oro di un 17enne che ha scritto solo qualche pagina della storia del calcio: Pelè. Si era fatta la storia ed un'altra ancora più bella la scrisse Mario Risoli nel suo " When Pelè broke our hearts: Wales and the 1958 World Cup ".

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Il principe sta per diventare re - L'unico in grado di seguire le orme (gigantesche) di Charles indossa la maglia numero 11 della sua Nazionale e, a tempo perso, gioca per una squadra poco blasonata soprannominata Galacticos, al secolo Real Madrid. Il calcio gallese sta aspettando il passaggio di proprietà: il prinicipe Gareth Bale sta per diventare Re, Sir o qualunque altro epiteto vogliate dargli. Il Galles è ad un passo dal raggiungere il suo primo europeo, stavolta non ci saranno spareggi, niente ingressi sul retro, si entra dalla porta principale: destinazione il grande calcio. Un ringraziamento particolare va dato a Gareth che da solo si è caricato sulle spalle una comunque talentuosa squadra ma priva di quel collante che non è riuscito a donare neanche capitan Ashley Williams (Swansea). Bale-Ramsey-Allen è il Galles che sogna. Mr.100 milioni ha già segnato 18 gol con la maglia rossa, Ian Rush dista solo 10 lunghezze. L'obiettivo è ad un passo, il peso della pressione graverà, come una colonna d'aria troppo più pesante del dovuto, sulle spalle del numero 11: lui è pronto. D'altronde il motto dello stemma del principato recita solenne: " Pleidiol Wyf I'm Gwlad" ( io sono fedele alla mia patria); in quanto a fedeltà per quel dragone rosso, Bale non ne ha da vendere, da esportare in ogni parte del mondo.

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Messa la freccia, effettuato il sorpasso - I risultati finalmente stanno arrivando. La più grande vittoria ottenuta però dai cimri non è stata frutto di una battaglia di 90 minuti sul rettangolo verde o, meglio, non di una sola: nel Settembre del 2015 il Galles sale al nono posto nel Ranking Fifa scavalcando gli odiati rivali dell'Inghilterra (UK o non UK, sul campo di calcio i 3 leoni le hanno spesso suonate ai dragoni), posizionati sul gradino più basso della Top10. Sarà che sono un inguaribile romantico e sarà che storia più fantasia sono da sempre la formula magica per stendermi ma, mago Merlino, figura di spicco nel mondo della magia, predisse che ci sarebbe stata una battaglia tra un dragone bianco ( England) ed uno rosso ( Wales). Vi devo anche dire chi vinse? Il rosso, ovviamente. Magari Merlino non è una fonte ufficiale ma la storia ci insegna che le leggende hanno sempre un fondo di verità.

GORAU CHWARAE CYD CHWARAE!

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