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dove te vai coglione?

Creato il 05 gennaio 2012 da Pesa
Oh sì, il cinema: antro oscuro all'interno del quale si realizzano incredibili magie; dove i bambini scoprono per la prima volta gli schermi immensi e ne rimangono incantati; fucina dei primi baci giovanili; l'odore di pop-corn che arriva dall'ingresso; il crick crack delle bianche palline di mais abbrustolite che si scompongono sotto il peso dei nostri passi soavi e molleggiati per non disturbare gli altri spettatori; il rumore della pellicola che, nonostante la sala insonorizzata, arriva un minimo anche alle poltroncine. 
Ecco cosa mi viene in mente, e cosa spero di trovare, ogni volta che vado al cinema; ricordi, e rivivere le sensazioni di quando ancora andavo accompagnato dai miei genitori in sale storiche di Cagliari: il Nuovo Olympia, diventato un negozio di vestiario fashion; il Capitol, rimastomi nel cuore perché lì per la prima volta vidi "Star Wars: l'attacco dei cloni", anch'esso diventato un ritrovo di signorine e signorotti della Cagliari bene che comprano, spendono e spandono; l'Alfieri, dove rimasi in sala anche allo spettacolo successivo di "Così è la vita", senza che nessuna solerte maschera venisse a cacciarmi, solo perché persi i cinque minuti iniziali, ridotto ad ammasso polversoso; l'Astoria, che mai potei frequentare, ma il passarci davanti e sbirciare quei manifesti con le donnine nude stimolava i miei pensieri di giovane novenne, ora ridotto ad un bel ristrutturato complesso abitabile.
E invece cosa trovo ora quando varco le porte di un cinema? O meglio, di una multisala? (Già, perché qua non è rimasto altro, salvo qualche piccolo - minuscolo, a dir la verità - cinemino nel centro città). Mi ritrovo accanto a persone disattente, chiassose, che parlano, commentano, urlano, si alzano e vanno via durante la proiezione perché il film è "una cazzara!", usano il cellulare per rispondere ad un sms, scattano fotografie o fanno video da pubblicare poi su YouTube. 
Onestamente tutto ciò ogni volta mi ferisce, non fa che aumentare il disprezzo per un mondo che ha subito una discesa inesorabile verso il consumismo, e la magia che da adolescente riuscivo a respirare è pressoché sparita. Ogni volta provo un brivido lungo la schiena quando mi strappano il biglietto all'ingresso, emozione che prontamente sparisce quando, entrando per primo nella sala, vedo pian piano la gente che popola le poltroncine accanto a me, dando inizio all'indecoroso spettacolo sopra descritto. 
E quindi non so più che fare... mi trovo davanti al dilemma: continuare ad andare al cinema e sopportare le orde di adolescenti, e adulti, irrispettosi e fastidiosi? Oppure optare per una rilassante proiezione privata in casa, davanti ad un camino, con una deliziosa pizza da un lato e una birra - a caso, indifferente - dall'altro? 
Eh sì, scelta difficile, e non sono ironico, badate bene, purtroppo è proprio la magia che trasmettono quel grande telo bianco e l'abbassarsi delle luci che mi mettono in crisi sulla scelta. 

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