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Dovremmo essere grati…

Creato il 15 ottobre 2015 da Scurapina

Oggi durante la visita ad una mostra sulla scienza nel Medioevo, mentre la guida spiegava ai ragazzi le immagini, mi sono persa davanti alla rappresentazione di un amanuense, seduto al suo tavolo, ricurvo con un’espressione intenta sul suo lavoro e ho cercato di immaginare la sua giornata, la sua vita.

Tante volte ho visitato qualche scriptorium, in qualche abbazia isolata lassù nel nord della Francia o persa nella nebbia della pianura Padana e non ho potuto non notare le grandi finestre, da cui filtra una luce chiarissima e un’aria altrettanto chiara e gelida e spesso ho pensato che non doveva essere facile stare lì, con le dita intirizzite e le mani contratte dalla fatica, con gli occhi bruciati dalla continua attenzione a quelle lettere nitide ed eleganti, a quelle parole che, dopo un’intera giornata trascorsa al  lavoro, probabilmente, sembravano danzare sul foglio.

Tante volte ho pensato che dobbiamo essere grati a questi oscuri lavoratori che, con la loro fatica, con la oro dedizione quasi religiosa, ci hanno trasmesso un immenso bagaglio culturale che sarebbe potuto andare irrimediabilmente perduto e invece ci è giunto intatto attraverso i secoli.

Non conosciamo il loro nome, ma possiamo immaginare il pennino che gratta instancabilmente sul foglio di pergamena e lentamente traccia le lettere, che formano le parole, che formano i pensieri, che costruiscono molto di ciò che sappiamo, di ciò che siamo.

Sulle spalle dei giganti (la scienza nel Medioevo)


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