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Dovremo tenerci la grana del kosovo per molto tempo ancora

Creato il 21 settembre 2011 da Pasudest

DOVREMO TENERCI LA GRANA DEL KOSOVO PER MOLTO TEMPO ANCORA

Mitrovica (Foto Afp)

Le tensioni scoppiate tra la fine di luglio e i primi di agosto lungo il confine tra la Serbia ed il Kosovo hanno riportato l'ex-provincia serba alla ribalta internazionale, dopo una fase di sostanziale disinteresse seguita all’indipendenza del 17 febbraio del 2008. Le violenze, che hanno provocato la morte di un poliziotto albanese e numerosi feriti, testimoniano che nel più giovane degli stati nati dalla dissoluzione della Jugoslavia la situazione rimane tesa e che la questioni sollevate prima dell’indipendenza – il rapporto tra maggioranza albanese e minoranza serba, le relazioni tra Pristina e Belgrado, quelle tra Belgrado e i serbi del Kosovo, la prospettiva europea della Serbia – sono tutt'ora irrisolte e continueranno a incidere pesantemente sul futuro dell'area post-jugoslava e dell'intera regione. In questi giorni, scaduto l'accordo temporaneo, Pristina a inviato nuovamente i suoi agenti per prendere il controllo dei valichi di confine e i serbi hanno nuovamente alzato le barricate, così la situazione è nuovamente in pieno stallo.
Prendo queste parole dall'articolo di Matteo Tacconi pubblicato su Reset Doc, e ripreso nel suo blog Radio Europa Unita, in cui si analizzano i recenti disordini alla frontiera serbo-kosovara e si mettono a confronto le posizioni di Pristina e quelle di Belgrado, e i rispettivi punti deboli, in una contesa apparentemente senza soluzioni. Nota Tacconi che qualcuno inizia a domandarsi se non era meglio, prima di dare l’indipendenza al Kosovo, risolvere la questione della città di Mitrovica e della regione settentrionale del Kosovo, a nord del fiume Ibar, a maggioranza albanese. Certo che era meglio, risponde Tacconi aggiungendo però che porsi ora tali domande non ha senso. L’unica cosa sensata, giunti a questo punto, è risolvere il problema. Ma come? Due le opzioni di cui si parla da tempo: la partizione o l’internazionalizzazione di quei territori, ma né agli uni, né agli altri va bene. Allora, ancora, conclude Matteo Tacconi, siamo sempre lì ai piedi dell’albero, a tenerci questa grana per chissà quanto tempo. Credo che, purtroppo, abbia ragione.
L'articolo di Matteo Tacconi lo trovate cliccando qui 

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