Se il sistema scolastico, in special modo la scuola primaria, pur nelle sue debolezze, riesce ad accogliere i soggetti affetti da Sindrome di Down, quando il percorso formativo è stato portato a termine ed i ragazzi crescono, diventa sempre più difficile per loro trovare una collocazione nel mercato del lavoro ed un adulto Down su quattro è costretto a rimanere a casa e non svolge nessuna attività. Questa una dei principali dati emersi dalla ricerca ”Vincere la solitudine delle disabilità”, condotta da Censis e Fondazione Serono e realizzata su di un campione di persone con sindrome di Down e dei loro familiari, con il contributo dell’Associazione Italiana Persone Down.
Secondo i dati, al termine del percorso scolastico, il 56% delle persone Down ha difficoltà a trovare un impiego. Soltanto il 31% degli adulti riesce a collocarsi sul mercato del lavoro di qualsiasi genere, a prescindere dai desideri, dalle capacità e persino dalla remunerazione. Secondo il Censis, la disabilità con il passare degli anni si fa, sempre più vincolante e, oltre i 24 anni quasi il 50% rimane in casa, insieme alla famiglia. Dallo studio emerge inoltre che in Italia l’assistenza ai disabili non è ottima dal punto di vista dell’ erogazione dei servizi riabilitativi per le persone con sindrome di Down: il 53% delle famiglie ha ricercato e trovato autonomamente la sede per un’ assistenza adatta; il 40% si e’ dovuto rivolgere a strutture private a pagamento a causa della carenza di servizi pubblici ed il 32% si è sottoposta a lunghe liste d’attesa.
E’ nel Mezzogiorno che si rileva la distanza logistica maggiore tra l’abitazione e lo studio del medico di riferimento.
Lo studio del Censis mette dunque in evidenza la necessità di un più forte impegno e di diversi interventi innovativi da parte di società e istituzioni, senza dimenticare che anche i bambini Down crescono e anche loro hanno l’aspirazione ad una maggiore autonomia e ad una migliore qualità della vita.
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