Magazine Maternità

Dr. Jekill e dr. Jekill

Da Wondermum
Recupero figlie a scuola e, lista alla mano, di corsa a comprare quaderni, copertine, colla, scotch, cartellette, raccoglitori, etc., etc., etc.
E come iniziare l'avventura se non chiudendo la mano di Nanà nella portiera dell'auto??
Non avete sentito le urla??
Strano...
Insulto Canterina e la loro voglia sempreverde di litigare per chi guadagna il posto davanti, conto le dita di Nanà, do in mano a ciascuna una vaschetta di frutta mista tagliata sottile sottile che non puoi dire di no, e mi avvio verso il futuro con le solite raccomandazioni da "comportamento in un luogo pubblico".
Raccomandazioni che sono utili come dare il fertilizzante alle piante finte.
Essendo il secondo giorno di scuola, al centro commerciale c'è una ressa di bambini-ragazzi e mamme che vagano per gli scaffali della cartoleria, fanno a pugni per impossessarsi dell'ultima cartelletta di Hello Kitty, entrano in crisi per la dicitura del quaderno affiancata alla misura del quadretto o della riga che non coincide con le direttive delle insegnanti scolastiche.
Io sono una di loro.
Canterina mi segue docile e disponibile, visto che il materiale è per lei.
Babet e Nanà corrono, si inseguono, toccano, si disperdono, urlano, cantano, ridono, non ascoltano i richiami materni, richiedono l'acquisto di oggetti inuili nonchè dall'utilizzo sconosciuto, disturbano le persone con i carrelli, investono quelle con i cestini.
Io ovviamente faccio finta di non conoscerle.
Arrivate alla cassa si appendono a pacchettini di caramelle appese, urlando:
"Mamma! Mamma! Mamma!"
Io non mi volto nemmeno, continuando a far finta di non conoscerle.
Canterina inizia a contare i pacchetti di Big Babol dopo avermi chiesto invano venti volte se gliele compro.
Le altre due si fanno i dispetti e ridono schiamazzando.
Siccome le urla isteriche le tengo sempre per quando sono in privato, anche questa volta tento un contegno da premio oscar, minacciando con il sorriso.
Unico inconveniente è che quando pronuncio la frase "Babet, se continui a toccare quei cioccolatini ti garantisco che non arrivi a sette anni..." il tipo davanti a me mi guarda malissimo.
Ora nemmeno le minacce di morte addolcite col miele vanno bene...
Babet inizia a prendere in mano gli ovetti Kinder e, facendo finta di mangiarseli, li alita tutti.
Nanà, che in un primo momento non avevo visto, si infila dietro il portadolciumi (cioè dentro allo spazio della cassa) e fissa la sorella dai buchi della grata, tenendo in mano un Kinder Maxi ormai maxi-sciolto.
Mi rassegno trattenendo la bile che mi sta salendo per quando saremo tutte chiuse in auto e dove finalmente potrò dare sfogo alla mia gastrite ulcerosa.
Dopo aver pagato, Canterina mi dice:
"Mamma! Domani ho ginnastica!"
"O cavolo, le scarpe... Non ti vanno bene quelle dell'anno scorso?"
"No, sono strette."
"Sei sicura??"
"Sì."
"Neanche se tiri un po' indietro l'alluce??"
"Mamma!!!"
"Occhei, saliamo a comprarle..."
In ascensore training alle due belve. Sotto minaccia di ripercussioni fisiche e psicologiche e l'immediata iscrizione ad un collegio svizzero in Uganda, mi faccio promettere che staranno buone e non correranno tra gli scaffali mentre la sorella prova le scarpe.
Me lo promettono.
Promesse da marianio.
Non facciamo in tempo ad entrare nel negozio che le ho già perse.
Cioè, magari le avessi perse... iniziano subito a correre a destra e sinistra.
Io le ignoro perchè voglio fare il più in fretta possibile.
Babet vaga con le mani infilate in stivali da pioggia rosa shocking.
Nanà mi arriva con una scarpa con tacco dodici a dirmi, tanto per cambiare:
"Mi scappa la cacca!!"
"O cazz... Dai che abbiamo finito. Canterina, rimetti a posto quelle grandi, prendi quelle giuste e andiamo alla cassa di corsa."
Mentre sono alla cassa, Nanà, invece di stare ferma come il senno, il giudizio, il sensodifarselaaddosso consiglierebbe, continua a correre come Forrest Gump, ma con una mano che si tiene il sedere.
La cassiera apre la scatola per controllare i numeri e... manca una scarpa.
"Canterina! Ma dov'è l'altra??"
"Boh..."
Corro al reparto sperando che nel frattempo Nanà non si scagazzi nelle mutande e la ritrovo sullo scaffale in bella vista.
"L'ha rimessa a posto!! Non ci credo! Nemmeno a casa è così oridinata!!"
Torno sempre di corsa alla cassa e la ciliegina sulla torta mi stava aspettando in bella vista.
Nanà era aggrappata a uno di quegli affari antitaccheggio che sono all'uscita dei negozi.
L'ho vista già per terra con il pezzo di metallo in mano spaccato in due e ho anche visto la mia vita scorrere in un film in cui alla fine mi arrestavano per possesso di figlie stupefacenti.
"NANAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA'!!!"
Alla fine l'urlo di Tarzan è uscito.
Io mi interrogo e non mi do spiegazioni: ho tre figlie deliziose, simpatiche, sensibili ed educate... tranne quando andiamo a fare spese (e quando sono a casa con me, ma quello non conta...).
I tre Dr. Jekill in quei momenti sono ingestibili. Non mi ascoltano nemmeno se uso un megafono, divento inesistente... sembrano possedute.
Ma perchè io non vedo mai altri bambini così disperati e mamme sull'orlo di una crisi di nervi per non riuscire a contenerli??
Perchè vedo solo gentili donzelle che stanno apaticamente attaccate alla gonna della mamma quando lei controla le misure dei pantaloni e delle magliette?
O, mal che vada, bimbi che toccano, ma che al primo richiamo materno ritornano all'ovile con le orecchie basse e la lingua a penzoloni?
Una mia amica dice che è perchè i bambini così li tengono chiusi in casa quando escono a far la spesa.
Ditemi che ha ragione lei...
Vi do il permesso anche di mentire.

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