"Locked Down" è uno straordinario caleidoscopio di suoni, rumori, ruggiti, vagiti provenienti dritti dritti dalla fine degli anni 60. La voce di Dr. John, un misto tra Tom Waits, Captain Beefheart e Van Morrison, blatera parole dal profondo, mentre gli strumenti si muovono all'unisono impastando tutti i brani di un umore tipico del delta del Mississipi. L'influenza di Auerbach è riconoscibile, ma allo stesso tempo il suo stile sembra ambiguamente discostarsi per certe cose dal tratto che caratterizza il lavoro svolto nei B.K.: l'aspetto psichedelico che emerge qui è là non gli è proprio, così come certa ricerca approfondita dei suoni.
Morale: Dr. John riesuma il vecchio spirito da destabilizzatore del blues riscoprendo ciò che aveva perduto nel passato grazie all'aiuto di un nuovo giovane eroe del blues (che probabilmente è vissuto ispirandosi a sua volta al vecchio Dottore), ed il risultato è un disco fresco e potentemente radicato negli anni d'oro della musica moderna.
Quesito:
Dan Auerbach sta agli anni 2000-2010 come Keith Richards sta agli anni 1960-1970?