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Dracula 3d, il cinema di genere e il "lavoro" del blogger

Creato il 03 dicembre 2012 da Frank_romantico @Combinazione_C

E' ufficiale, in nostro (bel) paese, per quanto riguarda il cinema e più in particolare il cinema di genere ha toccato il fondo, il punto più basso della sua storia recente e passata. Saprete (lo sapete, vero?) della recentissima uscita nelle nostre sale dell'ultimo film di Dario Argento, Dracula 3d, il primo lungometraggio horror prodotto in Italia che sfrutta l'ausilio della tecnologia 3D. Ho passato giorni a pensare al come e al perchè parlare di un simile aborto. Sì, aborto, sono pronto a ripeterlo, perchè non solo sto "coso" è brutto ma è pure ridicolo anzi, è più ridicolo che brutto. E non si tratta di mezzi inadeguati o di budget inappropriato, 'chè Dracula 3d è costato circa sette milioni di euro 300.000 dei quali erogati dallo stato italiano, ma di incapacità vera e propria. Di idee sbagliate. Quindi ho passato giorni e giorni a pensare se fosse il caso di scrivere una recensione che non avrebbe fatto altro che ripetere all'infinito quello che ho riassunto in poche righe qui sopra. Alla fine sono arrivato alla conclusione che farlo sarebbe stato peggio che sparare sulla crocerossa. In fondo dalla presentazione al Festival di Cannes all'uscita ufficiale di una settimana fa le prese in giro, le critiche e le offese più o meno eleganti si sono succedute senza soluzione di causa. Unirsi al coro per ribadire quel che era chiaro fin dal trailer sarebbe stato inutile. Però ammettiamolo, come si fa a non parlarne? Asia Argento che ringhia e annusa l'aria storcendo la bocca e allargando le narici, Van Helsing affetto da demenza senile che parla in modo strano per non si sa quale motivo, Dracula che si trasforma in mantide gigante (?) e computer grafica degna di una produzione televisiva locale sono solo alcuni dei più che validi argomenti che spingono chi scrive nel web a doverlo fare. In fondo siamo davanti a un evento epocale: la morte di un certo tipo di cinema nel nostro paese.
Cosa sia successo a Dario Argento ce lo chiediamo un po' tutti. E ce lo chiediamo da una ventina d'anni a questa parte, 'che il nostro non imbrocca un film dal lontano 1993. Eppure capolavori come Pronfondo Rosso e Suspiria o film di indubbia qualità come Phenomena, Quattro mosche di velluto grigio o L'uccello dalle piume di cristallo non possono essere stati frutto del caso o della fortuna. Inutile elugubrare su paternità illeggittime o senilità precoci. Probabilmente l'unica risposta accettabile è che quel tipo di cinema è morto e quando qualcosa muore, a dispetto di vampiri e altri mostri famosi, non può tornare in vita. Ma quand'è che muore un certo tipo di cinema? Dopo notti insonni cercando una risposta a quest'altra domanda (vabbè, i primi minuti prima di addormentarmi) sono giunto all'unica conclusione possibile: quel che non cambia muore. E Dario Argento, che non è mai cambiato e non si è mai evoluto, alla fine è diventato la brutta copia di se stesso.Chi altro c'era in quegli anni lì, quando il cinema italiano faceva furore in tutto il mondo? Togliamo i Fellini, i De Sica e i Pietri e pensiamo ai Deodato, i Fulci e i Bava, i Leone e i Lenzi. Gente che ha rivoluzionato generi e modi di fare film, che ha scolvolto le masse a dispetto di budget e pubblicità. Gente con idee e con le palle. Poi, a un tratto, tutto è finito. Alcuni protagonisti sono venuti a mancare e altri non si sono adeguati al cambiamento. Perchè i tempi cambiano e con loro pure i gusti.
Dracula 3d arriva in un momento in cui qui da noi non c'è bisogno di questo tipo di cinema. Anacronistico fino ad apparire ridicolo non solo dal punto di vista concettuale ma anche da quello estetico, onestamente più che inutile risulta deletereo. Ma ad Argento continuano a garantire fiducia e soldi che gli incassi e la critica non premiano mentre un Michele Soavi gira nel lontano 1994 un'opera come Dellamorte Dellamore e finisce a fare tv. Mentre Zuccon ottiene più successo all'estero che in patria e Bianchini chi è e chi se lo caga. Mentre non si parla per nulla di un film come Road to L, da fare invidia e Rec. Questa è ingiustizia cosmica, la stessa che domina ogni giorno il mondo di noi piccoli esseri viventi.Poi vai in rete e trovi questo video:
 
... ora, io non ho niente da dire alle persone a cui questo film è piaciuto. Non mi interessa, non è affar mio. Però mi prudono le mani quando sento la frase "non date retta alle cazzate di poveri quattro frustrati che non hanno niente di meglio da fare che sentirsi fighi dietro lo schermo di un computer". Sia perchè per scriverle, quelle cazzate, bisogna stare davanti allo schermo, non dietro; sia perchè (e credo che la cosa valga per molti) a me non pagano per scrivere e, anzi, questo blog mi costa tempo e persino fatica. Il blogger non è uno sfigato che non potendo fare il giornalista sul Corriere della Sera, il critico su Ciak o l'opinionista da Barbara d'Urso si mette a scrivere su internet. E' uno a cui non interessa o che si rifiuta di fare tutto ciò. Il blogger non è nemmeno uno che non ha nulla da fare durante il giorno se non perdere tempo criticando o offendendo a casaccio. Di solito il blogger ci mette passione e anche amore in quello che fa e lo fa proprio per passione. A differenza di altri però non si fa coinvolgere da meccanismi che regolano la comunicazione massmediale e, molto spesso, non vuole esserlo affato. Se un blogger scrive cazzate saranno i lettori a decreatarlo e anche se fosse non per questo dovrebbe smettere. In Italia in fondo esiste ancora qualcosa chiamata "libertà di espressione". Che poi è peggio dire cazzate di fronte una telecamera che scrivendo sulla tastiera di un pc. Ed è pure più facile.
Dracula 3d è quello che è ma Darione viene ancora incensato come maestro del genere. Che il problema stia proprio lì? Se a una persona continui a dire che sta facendo bene, quella non si metterà mai in discussione, non tenderà mai a migliorare. Continuerà a fare quel che sta facendo perchè gli hanno detto che va benissimo così. Alcuni hanno definito questo film rivoluzionario ma a me sembra la solita pappetta riscaldata da un decennio. Queste sono cose che ci si aspetta dalla Troma, paragonabili a Paganini Horror ma con più di vent'anni di ritardo. E quel che fa veramente paura è che non c'è la minima traccia di autoironia. O forse sono io che non la vedo. Continua a sembrarmi che si faccia sul serio contendendosi i pezzi di un cadavere. Se alla gente sta bene nulla da dire, ci meritiamo l'estinzione di un pezzo di storia del nostro cinema. Ma almeno non si pretenda che si stia zitti e non si faccia niente. I blog in fondo esistono anche per questo e qualcuno questo sporco "lavoro" deve pur farlo.
Se volete leggere una recensione e una riflessione sul film, andate pure sul blog di una persona che ne capisce: Ilgiornodeglizombi
Se volete vedere film sui vampiri che valgano la pena di essere visti andate qui:  Top Vampire Movies

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