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Drag Me to Hell (2009)

Creato il 29 luglio 2014 da Babol81
Mercoledì scorso è ricominciata Notte Horror su Italia 1 o, meglio, una parvenza di. Ciò mi ha dato perlomeno l'occasione di guardare finalmente Drag Me To Hell, diretto e co-sceneggiato nel 2009 dal regista Sam Raimi.
Drag Me to Hell (2009)
Trama: Christine lavora in banca e spera di fare carriera. L'occasione le si presenta quando una vecchia zingara si rivolge a lei per ottenere la proroga del rimborso di un prestito e la ragazza, per mostrarsi inflessibile e capace agli occhi del capo, rifiuta di concedergliela. Purtroppo per Christine la zingara deciderà di vendicarsi scagliandole contro la maledizione della Lamia, un terribile demone..

Drag Me to Hell (2009)
Onestamente, dopo aver visto Il grande e potente Oz mi aspettavo che Drag Me to Hell fosse una stupidaggine incredibile, tutto effetti digitali e niente anima. Tutto pensavo tranne che mi sarei divertita come una matta guardandolo e che, complice anche il vento che imperversava fuori da casa mia, avrei persino avuto qualche difficoltà ad addormentarmi nel timore che la vecchia zingara o la Lamia venissero a farmi visita nottetempo. Nel corso di Drag Me to Hell, infatti, si ride e si salta sulla sedia, senza soluzione di continuità, le immagini disgustose e i momenti inquietanti non si contano ma vengono quasi sempre stemperati da una sana dose di grottesca ironia e situazioni al limite del paradossale, un po' come accadeva ne La casa 2 e ne L'armata delle tenebre. La vecchia zingara è sì un avversario ridicolo ma è anche temibile per la sua natura vendicativa, implacabile e sovrannaturale, che si fonde con l'iconografia tipica di un inferno cristiano fatto di demoni, fuoco e sembianti caprini (tutte cose che a me, a prescindere, mettono l'ansia), tuttavia l'aspetto che più mi ha colpita di Drag Me to Hell è stato in realtà la natura fondamentalmente poco positiva della protagonista. Christine è una ragazzetta di campagna che vuole fare la sofisticata, è piena di fisime, insicura, arrivista e profittatrice, le piacerebbe essere buona e cara ma è palese il disgusto che prova, istintivamente, nei confronti della zingara che le insozza l'ufficio, le ruba le caramelle e si toglie la dentiera sulla sua scrivania: la sua decisione di rifiutarle la proroga del rimborso del prestito è ambivalente, alimentata in primis dal desiderio di fare carriera ma anche da un inevitabile moto di razzismo ed irritazione. Christine, a dirla tutta, si merita la maledizione così come se la meritava il protagonista di L'occhio del male di Stephen King e se la meriterà ancor più da un certo punto del film in poi, quando deciderà di infrangere una delle regole non scritte del codice morale cinematografico, una cosa indegna che la metterà sullo stesso, squallido piano della zingara/Lamia.
Drag Me to Hell (2009)
Tra uno spavento e un rigurgito, una battuta sarcastica e sangue che schizza, una capra che parla e una seduta spiritica, lo spettatore assiste alla versione 2.0 di un vecchio tipico film di Raimi che, neanche a dirlo, si autocita dall'inizio alla fine e mette in piedi un fumettone che sicuramente può fare storcere il naso agli horroromani tout-court ma che alla fine tanto male non è. Certo, alcuni effetti speciali fanno un po' ridere i polli e sarebbero andati benissimo nella pura artigianalità negli anni '80, mentre nel 2000 risentono di tutta la freddezza della CGI (e mi riferisco soprattutto alla caduta dell'incudine con conseguente schizzo di sangue e cervella, tra l'altro tutto virato in grigio nell'edizione passata in TV) e la prima parte è sicuramente più interessante della seconda, il cui momento clou è una di quelle banalissime, per quanto agitate, sedute spiritiche che ormai mi sono venute a nausea, però come visione disimpegnata ed estiva Drag Me to Hell è perfetto. Perfetto anche il cast, con la simpatica faccetta della bionda Alison Lohman che risulta per l'intera pellicola una credibilissima ragazza della porta accanto e con la professionalità di tutti i caratteristi del caso, chiamati ad interpretare delle macchiette in grado di offrire alternativamente spunti folkloristici o semplice appoggio così da rendere la protagonista più tridimensionale. Drag Me to Hell, quindi, è l'esempio perfetto di come anche i film "supercazzola", se affrontati con rilassatezza, amore per il genere e passione da parte di regista e autori, possano diventare non dico dei capolavori ma sicuramente delle pellicole gradevoli e in grado di farsi perdonare ogni difetto. Se non l'avete ancora fatto recuperatelo, vi divertirete!
Drag Me to Hell (2009)
Del regista e co-sceneggiatore Sam Raimi, che compare durante la seduta spiritica nei panni di uno dei fantasmi, ho già parlato qui mentre Justin Long, che interpreta Clay, lo trovate qua.
Alison Lohman (vero nome Alison Marion Lohman) interpreta Christine. Americana, ha partecipato a film come Big Fish - Le storie di una vita incredibile, La leggenda di Beowulf e ha doppiato la versione USA di Nausicaa della Valle del vento. Ha 35 anni.
Drag Me to Hell (2009)
Dileep Rao interpreta Rham Jas. Americano, ha partecipato a film come Avatar e Inception. Ha 41 anni e un film in uscita.
Drag Me to Hell (2009)
David Paymer (vero nome David Charles Paymer) interpreta Mr. Jacks. Americano, ha partecipato a film come L'aereo più pazzo del mondo... sempre più pazzo, Howard e il destino del mondo, Scappo dalla città - La vita, l'amore e le vacche, 4 fantasmi per un sogno, Scappo dalla città 2, Get Shorty, Mumford, Ocean's Thirteen e a serie come Happy Days, Saranno famosi, I Jefferson, Il mio amico Arnold, Moonlightning, Ghost Whisperer e My Name is Earl. Anche regista e produttore, ha 60 anni.
Drag Me to Hell (2009)
Ellen Page avrebbe dovuto interpretare Christine ma ha rinunciato per partecipare ad un altro film. Molly Cheek, che interpreta la madre di Clay, era già stata mamma di Jim nella serie di film American Pie. L'onnipresente Ted Raimi invece ha uno strano cameo, lo si sente infatti parlare con Justin Long nei panni di un dottore ma non lo si vede mai in faccia, ahimé, mentre Bruce Campbell non è riuscito a fare la sua solita apparizione perché impegnato con le riprese della serie Burn Notice. A proposito di Bruce Campbell, nel corso di Drag Me to Hell i riferimenti ai tre film legati a La casa si sprecano e il perché è presto detto: la sceneggiatura del film (che Raimi avrebbe voluto fosse un remake de La notte del demonio, solo che non è riuscito ad aggiudicarsi i diritti) era già pronta ai tempi de L'armata delle tenebre ma Sam Raimi ha scelto di dedicarsi ad altri progetti. Per concludere, se Drag Me to Hell vi fosse piaciuto recuperate questa famigerata trilogia, il già citato L'occhio del male e Sospesi nel tempo. ENJOY!

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