Godetevi l’intervista e, soprattutto, le risposte.
Gaymagazine vuole dare spazio alle Drag Queen italiane. Cosa ne pensi di questa rubrica?
Ma che bello, ciao Gaymagazine…sono veramente felice d far parte anch’io di questa fantastica rubrica,nei giorni scorsi ho dato un occhiata e credo sia veramente ottima a livello di informazione gossip ed è al 100% un vero giornale; inoltre da possibilita a noi gay di poter far conoscere il “nostro” mondo e ciò che accade tutti i giorni, quando tutti fanno finta di nulla, ed ovviamente anche a noi drag queen che piu passa il tempo e piu ci raddoppiamo, triplichiamo, Aiuto siamo troppe hahaha.
Potresti spiegarci il significato del tuo nome d’arte?
Nel nostro mondo siamo davvero tante certe volte penso troppe (e qualcuno infatti potrebbe dire, Franca perche non te ne stai a casa?!), però credo che ognuna di noi abbia un suo personaggio un suo modo di fare, credo che bisogna ogni volta essere originali creativi e non adagiarsi sugli allori credendo di essere arrivati; ogni giorno bisogna riscoprirsi e mettersi in gioco. La chiave del nostro lavoro è saperla prendere sempre e comunque con il sorriso e come ripeto avere tanta tanta originalita per sapersi distungere sempre dagli altri.
Ogni Drag ha un modello da cui trae ispirazione, tu a chi ti ispiri?
Devo dire la verità non ho un modello a cui mi ispiro della tv o di chissà che cosa, il mio personaggio è cresciuto vicino a delle Drag Queen che nn smetterò mai di ringraziare e sono tre: Audrey, Giulia Agricola e Cinzia Boccolotti. Loro mi hanno dato davvero molto, chi per una cosa chi per un altra; hanno fatto crescere in me questo personaggio molto femminile che allo stesso tempo sa avere simpatia, eleganza e, certe volte, anche molto della baraccona ma sempre con grande signoria! Ovviamente come personaggio mi sento piu vicino a livello di abiti parrucche trucchi semplici ma belli, spettacoli sempre di personaggi di gran spessore a Giulia Agricola, spero nn si offenda, e qui pubblicamente ringrazio di cuore queste tre magnifiche Drag Queen che hanno reso di me ormai un personaggio della movida romana.
LaFranca Miseria ha lavorato in molti locali ad alti livelli, qual e in assoluto l’esperienza che ti è piaciuta di più?
Ho lavorato in tantissimi locali girando anche molte citta italiane, in assoluto l’esperienza che porterò sempre con me e che riangrezierò sempre è il GLOSS, il locale che mi ha dato, come dicevo prima, la possibilità di farmi conoscere, di farmi crescere e di farmi arrivare a ciò che sono ora.
Quali consigli ti sentiresti di dare alle nuove reclute che entrano nel mondo dell’animazione come Drag Queen?
Quando incontro nel mio percorso delle nuove drag queen, dico sempre di non pensare mai minimamente che la drag queen è mettersi una parrucchetta un vestitino un paio d tacchi e pansare di poter salire su un palco, forse mi ripeto troppo ma non smetterò mai di dire che bisogna crearsi un personaggio che raffiguri se stessi ma che, allo stesso tempo, deve essere una caricatura, essere sempre originale, simpatico, allegro e spiritoso agli occhi del pubblico; sapersi relazionare con la gente e spesso sapersi prendere in giro. Mai credere di essere prime donne.
Sogni nel cassetto?!?!? Se apro i mei cassetti c’è un’esplosione di glitter, boa di stuzzo, parrucche e tanti colori, ora come ora di sogni ne ho molti, però non riferiti alla mia carriera da drag queen. Ho un grandissimo progetto per il futuro, trovare una persona che mi ami per ciò che sono e crearmi una vita migliore di quella che ho ora, anche se non mi lamento.
Un grazie di Cuore a LaFranca Miseria per averci concesso quest’intevista e le auguriamo un grande “in bocca al lupo” per i suoi sogni sia di lavoro che non.
Fonte: http://gaymagazine.it/2010/12/02/dragmagazine-lafranca-miseria/
Vi abbraccio
Marco Michele Caserta