Negli ultimi anni i videogiochi tratti dall’universo di Dragon Ball hanno quasi sempre finito per deludere le aspettative dei fan del manga, proponendo dei titoli che spesso e volentieri non erano all’altezza delle loro aspettative. Quando siamo stati quindi invitati da Bandai Namco a provare Dragon Ball Xenoverse, non vi nascondiamo che eravamo un po’ titubanti davanti a questo nuovo progetto. Possiamo però dirvi fin che il titolo ha finito invece per sorprenderci in positivo e vi invitiamo a leggere l’anteprima riportata qui sotto per capirne il perché.
La trama di Dragon Ball Xenoverse è stata scritta appositamente per il gioco e vede l’introduzione di due villain completamente nuovi: Towa e Mira. Il primo è uno scienziato dall’animo malvagio, mentre la seconda è un androide che ha come suo unico scopo quello di diventare la combattente più forte dell’universo. Towa nel corso del gioco sfrutterà le sue conoscenze scientifiche per attuare una serie di viaggi nel tempo, con lo scopo di andare a modificare la timeline ufficiale di Dragon Ball, facendo perdere ai nostri eroi le celebri battaglie contro i nemici più grandi della serie. Preso dalla disperazione, Trunks radunerà quindi le sette sfere del drago e chiederà di creare un guerriero leggendario in grado di sconfiggere i due potenti nemici. Facciamo a meno di dirvi che sarete voi a prendere i panni di questo eroe, con lo scopo di riportare la trama di Dragon Ball verso la sua dimensione canonica, in una sorta di avventura metatestuale dove vi ritroverete a riscrivere il manga del grande Toriyama. Se dunque la premessa narrativa del gioco è tutt’altro che banale e ricca di spunti interessanti, possiamo confermarvi che anche il gameplay, a una prima occhiata, non ci è sembrato affatto essere da meno. Partiamo innanzitutto col dire che sarete voi a creare il character design di questo personaggio, potendo scegliere tra la bellezza di cinque razze e determinando il sesso e l’aspetto fisico del protagonista, con tanto di scelta dei suoi vestiti e dei suoi capelli. La personificazione fisica del vostro avatar andrà inoltre di pari passo con quella delle sue abilità, dato che sarà possibile allenare il proprio personaggio, facendogli imparare nuove mosse e potenziandone le statistiche. Nel corso dell’avventura non sarete però soli: potrete difatti essere affiancati da un maestro, scegliendolo tra uno dei celebri personaggi della saga, il quale vi insegnerà una serie di tecniche speciali nel corso delle battaglie.
Una volta finita la storia, potrete inoltre dedicarvi al vastissimo comparto online che vede l’inserimento di una speciale hub (Toki Toki City) dove potranno incontrarsi fino a 300 giocatori, i quali avranno la possibilità di comunicare tra di loro attraverso una serie di frasi fatte e di pose molto buffe, alcune delle quali ci sono state mostrate direttamente dagli sviluppatori nel corso della presentazione, strappandoci più di una risata. Per combattere online, vi basterà quindi presentarvi alla reception della hub, che vi permetterà di accedere a un matchmaking equilibrato, grazie al quale verrete associati a un avversario che sarà più o meno al vostro livello, evitando di mandarvi al macello contro giocatori con molta più esperienza di voi. Non c’è molto da dire per quanto riguarda il sistema di combattimento e il comparto tecnico: il primo è quello classico dei Budokai, mentre il secondo fa affidamento a uno splendido cel shading, anche se consigliamo ai possessori di console next-gen di non farsi aspettative troppo alte sul motore grafico, trattandosi di un titolo cross-gen. Alla conclusione della presentazione ci è stata infine fatta vedere una versione fisica della limited edition, contenente una steelbox e un’action figure di Trunks che ci è sembrata ben fatta.