Certe giornate vorresti solo che finissero, mi dicevano teneramente l'altra notte
La mia di giornata è iniziata con la sveglia alle 8 per andare a sentire uno psicanalista che deve aver studiato almeno 100 anni fa. Infatti con stupore, davanti a un drappello di coraggiosi ragazzi in formazione per diventare psicoterapeuti, ha letto con fervore e stupore nella voce, PER 45 MINUTI filati una serie di risultati di studi vecchi di almeno 30 anni in cui si dimostra come il bambino già durante i primi attimi di vita extrauterina (per non parlare di quella intrauterina) e senza aspettare che inizi a parlare, REAGISCE al mondo. Cioè, avete capito, il bambino REAGISCE! in maniera "pre-simbolica", ma reagisce. Questa faccenda del pre-simbolico deve avergli aperto un universo che a chi agli ascoltatori era noto dai tempi del primo esame di psicologia generale all'università, ma nessuno ha avuto il coraggio di ferire l'entusiasmo del vecchino, che sarà pure un pezzo grosso, ma quando dopo i fatidici 45 minuti ha pronunciato la frase - E QUESTA ERA LA PREMESSA - ci ha fatto venire lo sconforto, anche se eravamo giovani...ERAVAMO, appunto...
Ma tutto è bene quel che finisce bene, la paziente non si è uccisa e dopo 8 anni la terapia è terminata. L'aula era assolutamente isomorfica al racconto, molti sono stati i pensieri suicidari e di morte, durante la lettura di questo caso. E questo è stato l'incipit della giornata.
Anzi, è stato anche peggio, perchè mentre ero in viaggio verso Napoli apprendevo che a causa dell'efficienza delle Ferrovie dello Stato la Pau era rimasta bloccata in stazione in attesa di un treno che non sarebbe mai arrivato
Tornata a casa si abbatte su di me la sciagura delle notizie dal mondo. Inizialmente ho pensato che non me ne fregava niente che la Busi non vuole più presentare il Tg1 e che il mio dramma personale si consumava di fronte all'annuncio che Megan Fox non farà più Transformers. L'ennesima negazione della topa.
Ma poi mi sono imbattuta in questo:
"Esprimo la mia solidarietà al direttore Minzolini e alla stragrande maggioranza dei redattori del Tg1, che oggi devono subire una surreale predica da Maria Luisa Busi.
Né la Busi né altri sono proprietari del Tg1.
E il divismo di chi si ritiene intoccabile (o addirittura detentore di una moralità civile superiore) è qualcosa di inaccettabile per i milioni di italiani che pagano il canone, e che hanno subito per anni un’informazione faziosa a favore della sinistra (senza che le Busi se ne dolesse).
Il Tg1 è oggi premiato dagli ascolti. A qualcuno, forse, dispiace?".
by Daniele Capezzone.
Dopo il pernacchio che mi è partito in automatico ed è durato per un tempo di almeno 2 minuti consecutivi, ho deciso che non posso ignorare questa faccenda...