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Come sia finito Jim Sheridan, regista de "Il mio piede sinistro", "In nome del padre" e del più recente "The Boxer", a dirigire Dream House è un piccolo mistero. Ok, su Wikipedia ho pure letto il suo nome legato al film sulla vita del rapper 50Cent e magari questo è anche peggio!
Comunque...
Trama: Will Atenton (Daniel Craig) editore di successo lascia il lavoro a New York per traferirsi con sua moglie Libby (Rachel Weisz) e le due figlie in un paese del New England. Ma mentre si adattano alla nuova vita, scoprono che la loro casa perfetta è stata anni prima teatro di un terribile fatto di sangue.
Ammetto che il trailer visto qualche tempo fa mi aveva incuriosito. Infatti il film parte bene. Ovviamente proponendo i classici clichè della famigliola felice all'interno di una casa che nasconde qualcosa di marcio. Oscure presenze che minacciano i protagonisti, vicini poco loquaci e un misterioso passato su cui fare luce. Il problema è che per tutta la durata del film non sai di preciso cosa stai guardando: un film drammatico,una ghost story, un thriller punto e basta? La tensione e la curiosità calano esageratamente a metà film con "lo spiegone" e si arriva ad un finale senza infamia e senza lode. Magari vagamente inaspettato ma questo solo perchè la struttura narrativa del film è debole, non certo come coup de théâtre. Di buono resta l'interpretazione della coppia Graig/Weisz mentre Naomi Watts e il suo personaggio restano anonimi sullo sfondo, anche se ai fini della storia sarebbe stato meglio il contrario.
Un film da vedere con la copertina addosso e una bella tazza di tisana della notte in mano.