dura lex sed lex
Aspettando di vedere il remake appena uscito…mi riguardo quello del 95. Incipit a pacchi e astronave cazzuta sullo sfondo. Tipo cazzutissimo con casco e occhialone fanta-ufo. Vista sulla megalopoli. Droidi che ballano e taxi volanti. Grattacieli alla “Blade Runner” e la statua della liberta’ smollata li per terra, in mezzo alla strada. Sommossa nei quartieri cittadini, criminali incazzati e finalmente arriva lui. Silvestrone, moto testosteronica color oro, stivaloni alla Kiss, parapalle di resina in evidenza. “Io sono la legge”, ” Preparatevi ad essere giudicati”. Lui solo, in mezzo a decine di bombe minchio-ioniche sparate da tutte le parti. Dredd sa che i cattivi sono al quarantesimo piano del palazzo..dopo un secondo e’ li, al quarantesimo pure lui. Fa un buco nel muro ed entra. Dalla porta? No dal soffitto. Il che suggerisce che in realta’, in un secondo, di piani ne ha fatti quarantuno, non quaranta. Dredd parla con la sua pistola. E la pistola gli risponde.
In tutta la prima parte, fintanto che Stallone e’ Dredd, cioe’ fino a quando non toglie l’elmetto che ricopre testa occhi e naso, Judge Dredd e Sly sono perfetti. Alchemici. Il carisma di Stallone si sposa a perfezione col carisma del personaggio Joseph Dredd, il film scorre fluido e gasatissimo, e la storia e’ assolutamente attualissima, in tutte le sue sfumature e con il suo messaggio profetico sul come leggere la legge, e di conseguenza la giustizia. Poi succede che Sly l’ elmetto lo toglie. Piu o meno dopo mezz’ora di film. E da qui inizia un film nuovo. Stallone non e’ piu Dredd, e’ Dredd che diventa Stallone. Da qui in avanti c’e’ solo Sly in tutta la sua corpulenta potenza visiva. Si perde di vista il soggetto, Stallone lo fagocita, ma d’altronde va benissimo anche cosi’. Judge Dredd resta un ottimo action, divertente, fantasioso, tamarrissimo…anche senza Dredd.