La Rivoluzione Pacifica a Dresda - © 2014 Giovy
Nel fine settimana appena trascorso si è parlato tanto di Muro di Berlino e della sua Caduta. La DDR non è mai stata più attuale di questo Novembre 2014. Quello che successe in Germania in quel periodo di fine 1989 è stato l'insieme di tanti fatti e avvenimenti. Tutta la Germania dell'Est era in fermento in quel periodo. Lo si può capire bene osservando a fondo Lipsia e Dresda.Il viaggio di oggi ci riporta nell'ex Germania Est, in una città meravigliosa: Dresda.
Ho già avuto occasione di raccontarvi come sia rinata e chi fossero le Trümmerfrau, vere e proprie artefici della ricostruzione della Germania Est.
Oggi vi propongo un salto temporale fino al 1989.
Se si arriva a Dresda in treno (cosa che consiglio altamente) sarà facile trovarsi fuori dalla stazione con la Prager Strasse davanti ai nostri oggi.
Tutto quello che vediamo ora è frutto dell'urbanistica sovietica degli anni '60.
Quel primo pezzo di Prager Strasse che porta dalla stazione all'ingresso nel centro storico è un trionfo di spazi larghi ma ben ponderati, Plattenbau che sembrano arrivare non so dove e elementi ricreativi che al tempo della DDR erano già presenti: un centro commerciale e un cinema di tutto rispetto.
Fino agli anni '60 tutto quello non esisteva.
Ammetto che, una volta capitata lì, mi sono sentita un po' persa in tutto quell'ordine prestabilito e quella grandezza molto sovietica. Eppure ho trovato tutto meraviglioso.
Sulla Prager Strasse è facile camminare guardando in alto.
Occorre però porre attenzione anche alle porzioni di strada sulle quali posiamo i nostri piedi: alcune di loro raccontano ciò che è stata la fine del 1989 a Dresda.
Mentre a Berlino la gente guardava ogni giorno il Muro, a Dresda e Lipsia non ci si sentiva rinchiusi.
Il confine non si vedeva con occhio umano. Si poteva prendere il treno e viaggiare per ore, verso il mondo del Patto di Varsavia, ma si girava.
Non c'erano cavalli di Frisia ad impedire alla gente di vivere la città.
Eppure la gente si sentiva stretta in quella DDR giunta ormai agli ultimi respiri.
Il 4 Ottobre del 1989 passarono per Dresda dei treni carichi di abitanti della DDR (5'000 persone) decisi ad emigrare.
Il governo centrale aveva concesso loro lo status di "profughi" e li stava conducendo, con quei treni, verso Varsavia.
Al passaggio dei treni tantissima gente provo a saltar su, per fuggire dalla Germania dell'Est.
Ci furono scontri e arresti ma la forza del cambiamento si era ormai scatenata e i fatti non potevano essere fermati.
Il giorno 8 Ottobre 1989 sulla Prager Strasse cominciarono a radunarsi delle persone, per discutere della città, del futuro, di ciò che la gente voleva.
Il giorno successivo alcuni rappresentanti della folla andarono dal sindaco, raccontando il loro desiderio di volersi riunire per discutere del loro futuro.
Nel giro di poco tempo si formò quello che ancora oggi viene chiamato "Il Gruppo dei 20", formazione spontanea che guidò Dresda in quella che si dice essere la Rivoluzione Pacifica.
Per la prima volta nella DDR vennero autorizzate delle assemblee "non ufficiali" (non del partito), dove si poteva discutere di politica.
La gente sentiva il cambiamento nell'aria e aveva bisogno di parlarne.
Senza lotta, senza forza e solo con tanta intelligenza.
Un mese dopo il muro crollò e città come Dresda e Lipsia erano forse più pronte di Berlino a questa novità e alla libertà. La loro gente aveva già svoltato. La "Wende" (cambiamento) era già realtà.
In viaggio si imparano anche cose così. Basta guardare a terra e chiedersi il perchè di una data impressa nella pavimentazione di una strada che, ancora oggi, sa di mondo sovietico.
Dresda è una città che strabilia per la sua arte e fa pensare per la sua storia davvero profonda.
Per me, grande amante della Storia, è stato emozionante trovarmi esattamente sul punto dove un movimento così importante è nato.
In momenti in cui il mondo sembra impazzire, ritrovarsi ad avere un ricordo di viaggio così nel cuore è davvero un gran regalo.
Grazie Dresda!