Magazine Cultura
In una calda serata agostana, dopo aver mangiato panzerotti e frittelle alla relativa sagra, io e C. decidiamo che siamo nel mood giusto per un film senza pretese. E così, sfrecciando per le strade di campagna che collegano Conversano a Casamassima, arriviamo appena in tempo per l’ultimo spettacolo di Drift – Cavalca l’onda, che abbiamo preferito a Wolverine perché più in linea con il clima estivo.
Che dire? Il film veniva annunciato come il Point Break del nuovo millennio, nato dalla passione dei due registi (Benn Nott e Morgan O'Neall) per il surf che in Australia non è solo un passatempo, ma l’espressione di una scelta di vita.
I protagonisti sono due fratelli, Andy (Myles Pollard) e Jimmy (Xavier Samuel), che dopo essersi trasferiti da piccoli in un paesino della costa australiana con la mamma in seguito alla separazione dal marito, qui hanno la possibilità di dedicarsi alla loro passione per il surf. Il più grande è più posato e interessato a garantire alla famiglia il denaro necessario a sopravvivere degnamente, il piccolo è più scapestrato ma anche assolutamente geniale sulla tavola da surf. I due si inventeranno una linea di abbigliamento per il surf (grazie anche alle competenze sartoriali della madre) e produrranno tavole di nuova generazione, oltre a sperimentare grazie a un amico hippie (Sam Worthington) una nuova modalità di fare marketing dei prodotti, basata su foto scattate ai surfisti in azione.
Nella sceneggiatura c’è di tutto: l’amore, la droga, l’amicizia, la rivalità. E sinceramente la tenuta dell’insieme lascia molto a desiderare. Sceneggiatori e registi sembrano poco convinti di quale sia l’aspetto su cui puntare di più e per raccogliere più pubblico mettono troppa carne al fuoco. Alla fine del film la sensazione di aver assistito a una boiata è forte.
Però le scene dei surfisti che cavalcano le onde e le immagini dell’oceano e delle sue onde gigantesche sono assolutamente eccezionali. Grazie alla tecnica registica utilizzata, si entra nell’onda insieme al surfista e a tratti si ha la sua visione in soggettiva. Insomma, un videogiochi più che un film.
Dunque se volete divertirvi un po’ a surfare virtualmente andate al cinema, ma non vi aspettate molto altro.
Voto: 2,5/5
Potrebbero interessarti anche :
Possono interessarti anche questi articoli :
-
La vetrina degli incipit - Giugno 2015
L'incipit in un libro è tutto. In pochi capoversi l'autore cattura l'attenzione del lettore e lo risucchia nel vortice della storia. Oppure con poche banali... Leggere il seguito
Da La Stamberga Dei Lettori
CULTURA, LIBRI -
Stasera alle 23 su La7 Drive di Nicolas Winding Refn
Anno: 2011Durata: 95'Distribuzione: 01 DistributionGenere: AzioneNazionalita: USARegia: Nicolas Winding RefnDrive è un film del 2011 diretto da Nicolas Winding... Leggere il seguito
Da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA -
Luci e ombre di Calabria
Sono "emigrante". Nel senso che sono emigrata alla fine degli anni Novanta dalla Calabria al Lazio. Sono una di quegli emigranti senza il richiamo forte delle... Leggere il seguito
Da Luz1971
CULTURA, LIBRI -
It's the books, stupid! Reading is sexy in New York. Greenwich Village bookstores
#itsthebooksstupid: inciampare nei libri viaggiando - clicca qui per leggere le parti precedenti. Reading is sexy, and an integral part of the culture in New... Leggere il seguito
Da Bourbaki
CULTURA -
Anteprima: “La dolce tentazione dell'amore” di Donna Kauffman
Per chi vuole farsi travolgere da una storia d’amore e dalle incantevoli atmosfere di un laboratorio di pasticceria, tra glasse, creme e morbidi impasti. Leggere il seguito
Da Spaginando
CULTURA, LIBRI -
Jurassic World - senza spoiler
Comprate il biglietto. Entrate in sala. Appena si spengono le luci spegnete il cervello. Non chiedete. Non pensate. Non dubitate. Allora Jurassic World sarà un... Leggere il seguito
Da Flavio
CINEMA, CULTURA, FUMETTI, LIBRI