Il lancio di DriveClub in molti lo ricordano e lo ricorderanno: un gioco già rimandato che nel momento della verità, quello del suo rilascio sul mercato, è scivolato su una grossa buccia di banana, rappresentata da un bug lato multiplayer che ha reso inaccessibili tutte le caratteristiche social su cui il gioco si basava. Sfide tra club, mini sfide in-game con gli altri giocatori e modalità multiplayer assente sono i motivi che hanno sancito una certa bocciatura da parte della critica e dei giocatori. Ma al di là di questi problemi il gioco sotto il cofano c’era e come: un gioco di corse in cui arcade e simulazione trovano un riuscito punto di incontro, con una maggiore preponderanza per il primo, rendendo ogni corsa piacevole e divertente da guidare, con un track design delle piste certosino, al netto di una grandezza media delle carreggiate non molto generosa, che spinge a una guida spesso aggressiva che necessita di qualche sportellata per sopravanzare gli avversari, molte di più in multiplayer.
Nel corso dei mesi il gioco di corse di Evolution Studios ha risalito la china, conquistando la fiducia di chi ha investito i propri soldi in un gioco oggettivamente uscito monco e attirando le attenzioni di chi ha aspettato, grazie al modello di guida, alla bontà grafica nonché al sorprendente meteo dinamico, immortalando le immagini più belle attraverso il Photo Mode, che ha davvero spopolato tra i giocatori. Finita a luglio la copertura del Season Pass, il team inglese ha comunque garantito supporto al gioco e il game director Paul Rustchynsky ha alzato diverse aspettative, annunciando qualcosa di grosso in arrivo. L’altro ieri, nel corso della conferenza stampa di Sony al Paris Games Week, è arrivato l’annuncio: una nuova espansione del gioco, disponibile da subito, anche stand alone, che introduce le Superbike. Ecco le nostre impressioni su questa inaspettata espansione.
DIMENTICATE LE LEGGI DELLA FISICADriveClub Bikes è disponibile in due versione digitali: una per chi ha già il gioco base a 14,99 euro, mentre l’altra stand alone a 19,99 euro. Inoltre è da tenere presente che chi ha la versione PS Plus del gioco, quella con contenuti ridotti, comprando Bikes sbloccherà tutti i tracciati disponibili anche per le auto. Parliamo ora un po’ di numeri, quelli offerti da questa espansione. Come detto Bikes aggiunge al mondo delle automobili le potenti moto Superbike, 12 in totale, alcune delle quali da sbloccare portando il livello di fama del produttore al livello 5, e a proposito di produttori ci sono 8 marchi: Ducati, Yamaha, Honda, Kawasaki, BMW, MV Augusta, Bimota e KTM. Moto assolutamente ben riprodotte sia nei dettagli del telaio che nel sound dei motori, con le dovute differenze tecniche di velocità, potenza e accelerazione che poco contano come vedremo nel gameplay del gioco. Buona cura anche per quanto riguarda le animazioni, apprezzabili con le cinque visuali disponibili, tra cui sia quella dal cupolino della moto che da quella casco. Una nuova modalità Tour completamente dedicata all’espansione che conta di 42 eventi unici, divisi in quattro tipi. I classici Gara, Giro Veloce e Campionato (a due o tre gare) che non ha bisogno di descrizioni, e la nuova modalità Abilità che sostituisce la controparte Derapata in ambito quattro ruote, che chiede ai giocatori di dare prova delle proprie abilità, appunto, portando a termine un tratto di pista entro il tempo limite con il tempo residuo che frutta punti bonus, eseguendo le azioni corrette nelle zone di appartenenza: quindi nella zona verde bisogna impennare, nella zona rossa eseguire uno stoppie (frenare sulla ruota anteriore) e nella zona gialla sfrecciare alla massima velocità e superare la soglia indicata con tanto di rumore a mo’ di autovelox. Una simpatica variante piuttosto divertente che richiede una buona dimestichezza per battere i migliori tempi delle classiche mondiali. Oltre questo, ci sono poi 28 trofei unici compreso un trofeo di Platino che potrebbero far gola.
La modalità Sprint e quella Multiplayer completano il pacchetto, anche se abbiamo notato con rammarico che negli eventi multigiocatore proposti in questi due giorni erano presenti solo eventi Gara; niente Giro Veloce, che come per le quattro ruote ben si addice al contesto, soprattutto perché online le gare sono molto di contatto (come spesso accade nei giochi di moto e di corsa in generale), e quindi più di qualcuno è ben felice di dare sfoggio della propria velocità senza interferenze. Riguardo il gameplay, la guida di queste Superbike è davvero alla portata di tutti, ed è anche bene chiarire che la controparte a quattro ruote non è così arcade e regala di fatto maggiori soddisfazioni. Sì perché qui la situazione è quasi del tutto arcade, con l’unico dettaglio dello spostamento del peso del pilota a trovare un punto di contatto con la realtà, per il resto la guida di queste moto offre un grip esagerato che non permette mai alla moto di scivolare o disarcionare il pilota se non sbattendo addosso a un guard rail o altro ai bordi della carreggiata, e di frenare al limite aggrappandosi ai freni nel vero senso della parola, sia quello anteriore che posteriore. Questo fa sì che in fase di accelerazione non si hanno esitazioni, gas a manetta, con l’unico ostacolo che la moto può derapare un po’ non riuscendo quindi a scaricare tutti i cavalli a terra e perdendo in accelerazione, mentre in fase di frenata si possono fare staccate esagerate con l’importante uso del freno posteriore che mette la moto di traverso e aiuta molto a impostare l’uscita di curva. Il risultato finale è quello di gameplay meno profondo di quello proposto con le auto, e che dà meno soddisfazioni, però divertente nella sua spensieratezza. Anche in Multiplayer abbiamo saggiato la bontà di questa cosa sorpassando in controsterzo gli avversari, con le traiettorie che si incrociavano permettendo controsorpassi. La preoccupazione di gare scontro c’era, ma la situazione sembra essere nei limiti del concesso anche perché andare energicamente contro qualcuno comporta la penalità temporanea del limite di velocità.