Le Monde riporta la notizia di un colloquio telefonico tra Martine Aubry e Dominique Strauss-Kahn. La liberazione dell'ex ministro dell'economia era arrivata come un fulmine a ciel sereno sulle primarie socialiste e giusto pochi giorni dopo l'ufficializzazione della candidatura di Martine Aubry alla nomination socialista. La sindaca di Lille era legata a Strauss-Kahn dal cosiddetto "Patto di Marrakech" per cui i due non si sarebbero scontrati tra loro alle primarie e, in caso di vittoria, si sarebbero spartiti Eliseo e Hotel Matignon. L'arresto di DSK aveva de facto legittimato la discesa in campo della riluttante patronne del Parti Socialiste, ma la scarcerazione sembrava aver rimescolato le carte. Il calendario socialista prevede che le candidature siano depositate a Rue Solferino entro il 13 luglio, data che renderebbe impossibile a Strauss-Kahn la partecipazione. L'ex direttore dell'FMI difatti, in ogni caso, non avrà indietro il suo passaporto prima del 18 luglio. Per questo si era cominciato a parlare di un possibile slittamento della data per permettere a DSK di partecipare, slittamento a cui s'eran detti favorevoli sia François Hollande che Ségolène Royal. Sembra però che in questo colloquio telefonico DSK abbia chiarito alla Aubry che intende rispettare il patto di non belligeranza, spinto anche dai sondaggi non favorevoli circolati in questi giorni. Secondo un sondaggio di BVA per "Le Nouvel Observateur", la gazzetta ufficiosa della gauche caviar, solo il 41% dei francesi è favorevole a un ritorno di DSK mentre il 54% si dice contrario a questa ipotesi. Fanno eco un sondaggio di IPSOS per "Le Point", secondo cui il 51% dei francesi è contrario a un ritorno di DSK mentre il 42% è favorevole, e di "Opinon Way" per "Le Figaro" secondo cui il 65% dei francesi non si augura un ritorno dell'ex direttore dell'FMI. Il patto di "Marrakech" prevedeva che chi fra Aubry e Strauss-Kahn avesse avuto un consenso maggiore sarebbe sceso in campo, e sembra proprio che, nonostante l'assoluzione di DSK appaia imminente, ora sia Martine ad avere il consenso maggiore, cosa confermata dal sondaggio di "Opinion Way" per "Le Figaro" secondo cui Martine Aubry sarebbe avanti di due punti rispetto a Hollande, mentre DSK sarebbe indietro di 5 punti rispetto al presidente della Corrèze. Inoltre i fedelissimi di Strauss-Kahn ormai si sono squagliati e si sono riallineati, chi con la Aubry e chi con Hollande. Forse la carriera politica di DSK non è finita, i francesi difatti son soliti perdonare scandali e a chiudere occhi e orecchie sulla vita privata dei loro politici, però forse i tempi non sono ancora maturi per un ritorno del Gran Kahn. Giovanni
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Le Monde riporta la notizia di un colloquio telefonico tra Martine Aubry e Dominique Strauss-Kahn. La liberazione dell'ex ministro dell'economia era arrivata come un fulmine a ciel sereno sulle primarie socialiste e giusto pochi giorni dopo l'ufficializzazione della candidatura di Martine Aubry alla nomination socialista. La sindaca di Lille era legata a Strauss-Kahn dal cosiddetto "Patto di Marrakech" per cui i due non si sarebbero scontrati tra loro alle primarie e, in caso di vittoria, si sarebbero spartiti Eliseo e Hotel Matignon. L'arresto di DSK aveva de facto legittimato la discesa in campo della riluttante patronne del Parti Socialiste, ma la scarcerazione sembrava aver rimescolato le carte. Il calendario socialista prevede che le candidature siano depositate a Rue Solferino entro il 13 luglio, data che renderebbe impossibile a Strauss-Kahn la partecipazione. L'ex direttore dell'FMI difatti, in ogni caso, non avrà indietro il suo passaporto prima del 18 luglio. Per questo si era cominciato a parlare di un possibile slittamento della data per permettere a DSK di partecipare, slittamento a cui s'eran detti favorevoli sia François Hollande che Ségolène Royal. Sembra però che in questo colloquio telefonico DSK abbia chiarito alla Aubry che intende rispettare il patto di non belligeranza, spinto anche dai sondaggi non favorevoli circolati in questi giorni. Secondo un sondaggio di BVA per "Le Nouvel Observateur", la gazzetta ufficiosa della gauche caviar, solo il 41% dei francesi è favorevole a un ritorno di DSK mentre il 54% si dice contrario a questa ipotesi. Fanno eco un sondaggio di IPSOS per "Le Point", secondo cui il 51% dei francesi è contrario a un ritorno di DSK mentre il 42% è favorevole, e di "Opinon Way" per "Le Figaro" secondo cui il 65% dei francesi non si augura un ritorno dell'ex direttore dell'FMI. Il patto di "Marrakech" prevedeva che chi fra Aubry e Strauss-Kahn avesse avuto un consenso maggiore sarebbe sceso in campo, e sembra proprio che, nonostante l'assoluzione di DSK appaia imminente, ora sia Martine ad avere il consenso maggiore, cosa confermata dal sondaggio di "Opinion Way" per "Le Figaro" secondo cui Martine Aubry sarebbe avanti di due punti rispetto a Hollande, mentre DSK sarebbe indietro di 5 punti rispetto al presidente della Corrèze. Inoltre i fedelissimi di Strauss-Kahn ormai si sono squagliati e si sono riallineati, chi con la Aubry e chi con Hollande. Forse la carriera politica di DSK non è finita, i francesi difatti son soliti perdonare scandali e a chiudere occhi e orecchie sulla vita privata dei loro politici, però forse i tempi non sono ancora maturi per un ritorno del Gran Kahn. Giovanni
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