Per avere la forza di correre all’alba, prima di andare al lavoro, ci vuole un insieme di cose.
Motivazione, follia, entusiasmo, esibizionismo, altra follia.
Il tutto si fonde in un elemento che potremmo chiamare DSV (“dai si va”), che tuttavia non rappresenta affatto un valore stabile nel corso della giornata.
Ad esempio il DSV ha un picco il giorno precedente alla corsa mattutina, quando incontri l’amico inscimmiato di corsa e ti metti a confrontare tempi, km e a fare programmi per il futuro, straparlando di possibili mezze maratone già in settembre.
Poi viene la sera e per prepararti la roba sulla sedia serve che il DSV sia ancora abbastanza alto, che io odio dai tempi della scuola la preparazione della roba la sera precedente. Allora ti ripeti le date della mezza maratona e il DSV raggiunge il livello necessario per raccogliere scarpe e maglietta e puntare la sveglia.
Poi la notte, e per il DSV è il dramma. Al primo risveglio causa gatto che ha sete il DSV crolla. Al secondo risveglio causa gatto che ha fame la discesa continua. Al terzo risveglio causa gatto che vomita quello che ha bevuto e mangiato il DSV è quasi a zero.
Ma poi riprendi sonno e sogni di correre, correre, ti innegrisci come Bolt e fai il ralenty come Chariots of Fire. Tadandandandadan, il DSV sale.
Un’ora prima della sveglia apri gli occhi, vedi l’orario e capisci che anticipando la partenza potresti aggiungere qualche km, il DSV schizza in alto ma è solo un rimbalzo tecnico, ti riaddormenti subito.
La sveglia ti soprende con un DSV sdraiato sul fondo, ed è lì che distingui il campione, che prende il DSV per le orecchie e lo tira su, dall’appassionato, che deve raccogliere da qualche parte la motivazione, l’entusiasmo, l’esibizionismo ma soprattutto la follia necessari per prendere e andare.
Ai primi km di corsa il DSV ancora dorme con te oppure si è fermato allo stretching.
Poi vedi l’alba, senti l’aria fresca della mattina, ti torna in mente quella mezza di settembre che sembra di colpo possibile, e corri con il DSV alle stelle.
Gli ultimi sussulti del DSV ci sono quando scarichi i dati del tuo Garmin e quando ti vanti con i colleghi (ma coooomeeee faiiiii? eeeeeehh).
Poi di colpo ti svegli e pensi quello che non devi pensare: chi me lo fa fare.
Ma è solo questione di smaltire la stanchezza e di riincontrare l’amico.
Dai si va.
Magazine Diario personale
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