Paid Content [gruppo The Guardian] pubblica la sintesi dei risultati sull’andamento delle edicole nel Regno Unito.
Secondo quanto riportato, il fatturato sarebbe cresciuto complessivamente del 10% nell’ultimo decennio per effetto dell’aumento dei prezzi.
Le previsioni per il commercio sono a tinte fosche con una stima di una flessione del 21% da qui al 2015. Con il cambiamento nelle abitudini e modalità di consumo delle informazioni dovrebbe essere in particolare il segmento popolare, di bassa qualità, quello a maggior rischio potenziale di perdita di vendite.
Come segnala il documento redatto dall’antitrust, nella parte dedicata specificatamente alla Gran Bretagna in termini di paragone rispetto al nostro sistema, esistono delle specificità che in un momento di riflessione e propositività rispetto al futuro delle edicole può essere interessante riprendere in sintesi.
In particolare per quanto riguarda la distribuzione intermedia, vera spina nel fianco di editori e giornalai, il rapporto segnala che nel sistema britannico i distributori operano in un regime di esclusiva territoriale, ma in questo caso la selezione dell’operatore avviene sulla base di gare periodiche svolte, per quanto riguarda i quotidiani, dalle società editrici e, per quanto riguarda i periodici, dalle società distributrici che generalmente selezionano l’operatore locale per conto degli editori dei medesimi periodici. I contratti che sono stipulati ad esito di tali gare con i distributori all’ingrosso hanno di norma una durata di cinque anni.
Sono criteri gestionali che, a parità di condizione, garantiscono miglior qualità di servizio ed impediscono la creazione di riserve esclusive, di feudi intoccabili come avviene nel nostro paese.
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