Qualche mese fa scrivevo un post associando le scorie radioattive ai mali contenuti nel vaso di Pandora. Il vaso che Zeus aveva regalato alla fanciulla e che lei non avrebbe dovuto aprire.
Oggi dopo mesi da quel post, mi torna alla mente la stessa immagine, rievocata dalle recenti novità sul nascente deposito nazionale. Ormai sono tanti a parlarne, almeno in rete e ogni giornalista o blogger del web tenta di fornire un tassello in più al puzzle... articoli su articoli che confondono le idee, complici gli enti preposti che continuano a mantenere segreti modalità e luogo.
Non bastano gli spot, servono le informazioni... quelle vere.
E' la stessa direttiva europea (DIRETTIVA 2011/70/EURATOM ) sulla gestione delle scorie che lo impone e che all' art.1 comma 3 recita :
“ Essa garantisce la trasmissione delle informazioni necessarie e la partecipazione della popolazione in relazione alla gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi prestando un’attenzione particolare alle questioni concernenti le informazioni proprietarie e di sicurezza”
Ma torniamo a noi e al nostro futuro deposito. Riuscirà a mettere in sicurezza tutte le scorie radioattive italiane? No.
Il deposito sarà idoneo ad ospitare 90.000 m cubi di scorie a media e bassa radioattività e non ospiterà (almeno definitivamente) scorie di terza categoria.
Va infatti precisato che le scorie radioattive si dividono in 3 diversi gruppi e non è corretto associare ad esempio rifiuti prodotti da centrali nucleari ai rifiuti prodotti da centri di ricerca e ospedali... non sono la stessa cosa e non rappresentano lo stesso livello di pericolosità.
In Italia le scorie di terza categoria sono circa 8.000 metri cubi e tali rifiuti saranno ospitati nel futuro deposito solo “momentaneamente”.
Le direttive europee sono chiarissime, i depositi definitivi devono essere di tipo “geologico” e il nostro non lo sarà, del resto l'Italia non è obbligata a costruire un deposito geologico in virtù dell'assenza di un piano di sviluppo di energia da fonte nucleare, potrà invece depositare le scorie di terza categorie in un deposito definitivo europeo .. quando ovviamente un deposito definitivo verrà realizzato, perché al momento, dopo mezzo secolo di produzione di energia da fonte nucleare, siamo stati in grado di costruire centinaia di centrali nucleari, migliaia di tonnellate di rifiuti radioattivi, centinaia di depositi temporanei ma nemmeno un deposito definitivo...
Tali considerazioni conducono ad una possibilità: tutte le scorie italiane verranno inizialmente trasferite nel deposito nazionale e successivamente tra una ventina di anni le scorie di massima pericolosità dovranno essere di nuovo spostate all'interno di un deposito geologico europeo... Tra qualche decennio quindi 8.000 vasi percorreranno nuovamente le strade italiane ed europee per raggiungere la novella Pandora che li custodirà per sempre. (speriamo!)
Il dubbio rimane sulla sicurezza di tutti questi trasferimenti e l'unica certezza sono i 2,5 miliardi di euro che pagheremo alla Sogin attraverso la nostra bolletta.
per approfondire :
http://espresso.repubblica.it/inchieste/2014/04/17/news/scorie-radioattive-arriva-il-deposito-resta-solo-un-dubbio-dove-costruirlo-1.161654
http://www.qualenergia.it/articoli/europa-scorie-nucleari-direttiva-nucleare-treni-stoccaggio
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/07/21/scorie-nucleari-direttiva-ue-per-la-costruzione-di-maxi-bunker-critici-gli-ambientalisti/146851/