Il caso Di Benedetto
Dubbi sul benservito al sovrintendente: c’è una buonuscita?
È “giallo” sulla rescissione consensuale del contratto che lega il sovrintendente Gennaro Di Benedetto al Teatro Lirico. Di certo c’è solo che il manager è stato chiamato giovedì mattina dal presidente della Fondazione, il sindaco Massimo Zedda, per definire l’intesa che lo allontanerà dal Teatro. Su cui però non c’è nessuna conferma ufficiale, né da parte della presidenza, né dal consiglio di amministrazione, né dal diretto interessato, che afferma: «Non ho alcuna dichiarazione da fare».
LO SCENARIO Ad alimentare gli interrogativi è lo stesso manager che ieri ha convocato una riunione solo con alcuni esponenti delle rappresentanze sindacali unitarie. Un incontro a cui i sindacalisti di orchestra e coro non potevano partecipare sia perché non sono stati avvisati, sia perché impegnati nelle prove per il concerto di ieri diretto da Giuseppe Grazioli. La riunione è stata «sventata», come dicono fonti sindacali, dagli stessi coristi al termine delle prove. Il clima di incertezza mette in apprensione i lavoratori, preoccupati per i conti in rosso e per la programmazione culturale, e fa fioccare ipotesi sull’accordo di giovedì: a Di Benedetto è stata data una buonuscita o sono trovate altre strade a costo zero?
LE IPOTESI Indiscrezioni provenienti dal Comune fanno propendere per la prima ipotesi, ma in pochi credono a questa soluzione. Infatti non si capirebbe perché si sia aspettato più di due mesi per estromettere il sovrintendente senza sborsare un euro da quando, era il 14 gennaio, fu annunciata la decisione di allontanarlo. Per questo c’è chi pensa a un espediente simile a quello preso con il predecessore di Di Benedetto, Maurizio Pietrantonio, che fu costretto a rimettere il mandato nelle mani del sindaco, dunque senza che dalle casse di via Sant’Alenixedda uscisse un euro. Ma c’è anche chi propende per un’altra eventualità, tutta politica: attraverso il buon rapporto di Zedda con il presidente della Puglia Nichi Vendola, sarebbe stata trovata un’altra sistemazione per il manager, magari al teatro Petruzzelli di Bari.
Ma si tratta solo di congetture maturate nei corridoi di via Sant’Alenixedda. Di sicuro c’è solo che la rescissione del contratto sarà ufficializzata nella prossima riunione del cda, che probabilmente si terrà il 12 aprile, e che Di Benedetto rimarrà in città fino all’arrivo del suo successore. (m. g.)
unione sarda
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