Magazine Economia

Dubbi....solo dubbi!

Da Roxioni
Dubbi....solo dubbi!C'è qualcosa che non torna!Dubbi....solo dubbi!
Saremo mica vicini ad un forte storno dei mercati? 
Date un'occhiata al Baltic Dry Index....

Dubbi....solo dubbi!

fonte Bloomberg

E' collassato di brutto!! Si sa che il BDI è l'indice che mostra l'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie delle navi dry bulk cargo.
Ma allora se i costi del TRASPORTO MARITTIMO e dei noli sono crollati così tanto, vuol dire che stiamo andando incontro ad una vera e propria fase molto critica per l'economia mondiale?
E se non fosse così, qual'è allora la causa dei rapidi cambiamenti della domanda e quindi l'andamento del Baltic Dry Index?
Io ritengo che la domanda di produzione globale ha molto poco a che fare con questo indice. La risposta è da ricercarsi piuttosto nell'effettiva domanda di produzione cinese, senza però il livello effettivo di produzione misurata dal PMI manifatturiero della CFLP.
Infatti, la Cina è di gran lunga il più grande consumatore e importatore mondiale di merci e quindi il più grande giocatore per quanto riguarda l'interscambio delle rinfuse solide.
Stagionalmente periodi di debolezza per l'economia ha come conseguenza una debole domanda fisica di materie prime e quindi un calo della domanda riguardo le merci . D'altra parte, se fossimo in un periodo di forte espansione economica, avremo come conseguenza,  un'elevata domanda di quest'ultime!
L'attuale congiuntura internazionale ha provocato un significativo surplus nel settore manifatturiero, e significa che l'offerta supera una potenziale domanda a tal punto, che l'elasticità dell'offerta è aumentata di parecchio, provocando quindi rapidi cambiamenti che si verificano in quella che è essenzialmente una tendenza al ribasso.
Per questo motivo, fondamentalmente il Baltic Dry Index si trova in un mercato orso, come mostra il grafico di lungo periodo.... della StockCharts.

Dubbi....solo dubbi!

Ma torniamo in Europa, dove il sentiment attuale non è proprio dei migliori, con l'indice tedesco, che sta cercando di risalire dai minimi di settembre 2011, con un'economia che "sembra" solidissima, ma che potrebbe subire contraccolpi da possibili defaults nell'eurozona.
E in Italia? Ah già.... in Italia abbiamo la ricapitalizzazione della nostra maggiore Banca che  assieme ad altri finanziari sostiene buona parte dell'indice nostrano.
Per sorreggere il sentiment a Piazza Affari poi, da più parti, non si fa che ribadire che oltre al colosso Unicredit, le altre Banche non hanno alcun bisogno d'esser ricapitalizzate....o meglio.. che non ricorreranno al mercato per trovare i fondi necessari per rientrare nei parametri imposti dall'EBA.
Ah già...dimenticavo!
Tra poco, a marzo, l'Autorità Bancaria Europea allenterà il "buffer" patrimoniale delle banche in materia di riserva capitale, diluendo così i tempi, onde far fronte al marciume di titoli tossici che le medesime hanno stivato da tempo nella loro pancia.
Inoltre Bankitalia informa che quello che ci aspetta sono tempi piuttosto cupi, (per non dire disastrosi...nota T&P).
Con questi chiari di luna, aspettiamo pazienti, gli sviluppi di un sentiment rarefatto, orfano di precise indicazioni in merito al preannunciato fallimento greco, ma zeppo di continui moniti da parte delle sorelle del rating, probe nell'indicare la strada di una recessione europea, ormai conclamata.
Di questo passo i dubbi comincieranno a diventare certezze, una su tutte....si salvi chi può!

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