SEPARAZIONE POLITICA
La storia dei partiti del dopoguerra è ricca di scissioni, di separazioni, di divorzi, di persone che si staccano e fondano altri partiti, ma non si è mai arrivati agli estremi cui assistiamo oggi.
Se Fini ed i finiani, pur non separandosi dalla maggioranza, vogliono che il partito di cui fanno parte rispetti la legalità, non si capisce come mai, improvvisamente, siano diventati nemici e traditori da annientare. Dov’è la libertà scritta nel simbolo e contenuta nelle parole PDL?
La storia ci dice che Nenni e Saragat si separarono e Saragat fondò un nuovo partito.
Rifondazione comunista nacque dalla separazione dal PCI, divenuto PDS.
Diliberto si è separato da Bertinotti ed ha fondato il partito dei comunisti italiani
Rutelli se n’è andato dal PD, senza problemi, contenti tutti, ed ha fondato l’API.
Così l’UDEUR si è staccata dall’UDC.
Ma ci si può chiedere come mai ora che la separazione, se separazione avverrà, tra Berlusconi e Fini. comporta tanta durezza, tanta cattiveria, da desiderare addirittura l’annientamento morale, se non fisico, di chi improvvisamente è diventato nemico?
La risposta che si può dare è che questo fatto mette in bilico la maggioranza nelle sue decisioni.
Ma che decisioni potrebbe prendere la maggioranza che non siano votate da Fini e dai finiani?, Quelle che hanno profili di illegalità o che dimostrano ingiustizie. E allora perché non discuterne nel partito, facendo congressi e arrivare ad un compromesso che consenta di continuare a questa maggioranza di governare?
Con tutta probabilità è perché dentro quel partito non ci sono uomini che pensano, ma solo seguaci obbedienti di un capo, servi. Un partito senza discussione, senza chiarimenti, senza congressi in cui ognuno possa portare la propria idea, è un partito dittatura.
Come il fascismo. Duce docet.
L’8 gennaio 1944, a Castelvecchio (Verona), fu celebrato il processo nel quale il fascismo giudicò se stesso. Sul banco degli imputati sedevano 6 dei 19 “venticinqueluglisti” che avevano destituito Mussolini nella seduta del Gran Consiglio del 24 e 25 luglio 1943. Furono fucilati alla schiena come traditori.
Oggi, per il partito di maggioranza, alias PDL, contro traditori oltre che contro gli oppositori, si usano altre punizioni.
Al posto dei fucili si usano i mezzi di comunicazione, la stampa, le tv, i servizi segreti, si fabbricano dossier falsi, si scava nella vita privata, si infangano i parenti, si inocula il sospetto, si lascia intendere di saperne tante.
Ma i risultati possono essere assai simili. Annientamento.