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Un pò come noi quando diciamo che "marzo è pazzo": lo sappiamo tutti, e non ci scandalizziamo se invece di vedere "le rondini che fanno primavera" vediamo la neve e temperature polari...
I genitori di bimbi di 6 mesi circa, dopo aver passato i primi periodi dopo la nascita, fatti di levatacce e notti in bianco, cominciano a tirare un sospiro di sollievo. A questa età un bambino è in grado di stare seduto da solo, di dormire un pò più a lungo la notte, si spassano un pò con degli oggetti anche che non siano necessariamente giocattoli, e iniziano ad interagire con i genitori tramite vocalizzi e sorrisi.E' un periodo di grandi soddisfazioni ma anche la quiete dopo la tempesta.
Dai 24 mesi in poi, cambia la musica!I bambini si annoiano con i giochi statici, cercano altri stimoli ed in particolar modo la nostra presenza durante i loro giochi.Sono spessi capricciosi e non accettano un "no" come risposta e quindi reagiscono con pianti, a volte anche "isterici" e manifestazioni di disappunto come lancio di giocattoli e simili.
In realtà a questa età, il loro comportamento è tendenzialmente egocentrico in quanto non conoscono alternative alla realtà che sperimentano. Questa visione unilaterale delle cose lo induce il bambino a credere che tutti la pensino come lui e che capiscano i suoi desideri-pensieri, senza che sia necessario fare sforzi per farsi capire.
Se capiamo che alla base di alcuni comportamenti c'è proprio una limitazione mentale data dall'età del bambino, sicuramente avremmo un approccio diverso con lui, che ricordiamolo, NON è un piccolo adulto. Le sue capacità mentali sono solo all'inizio dello sviluppo!
A questa età, poi, camminano bene e quindi hanno una buona fetta di mondo a loro portata di mano, ed essendo particolarmente curiosi sfruttano la possibilità di raggiungere tutto ....raggiungendo tutto!
Ovviamente non hanno nessuna esperienza in merito a "giusto-sbagliato", "sicuro-nocivo", "buono-cattivo" e quindi spesso fanno pasticci, rompono cose...insomma un disastro.Tuttavia l'esplorazione dell'ambiente circostante serve proprio per far maturar loro queste realtà. Finchè non hanno la possibilità di sperimentare e di sbagliare questi termini non prenderanno mai forma. E' proprio attraverso la sperimentazione che si attiva il processo di apprendimento legato a "causa-effetto".
La sfida dei genitori è quello di prevenire gli esiti negativi di esplorazione dei propri figli ma di facilitare l' apprendimento evitando però la frustrazione o un atteggiamento troppo paternalistico. Invece di limitare sempre il loro campo di azione, e di gioco con un limitativo "no" è sempre meglio spiegare cosa invece il bambino avrebbe dovuto fare invece che non fare. Anche se vi sembra ancora troppo piccolo per capire bene il concetto. E' anche una buona palestra per noi adulti a fare nostro un comportamento corretto nei loro confronti.
Per cui, dopo aver capito che in realtà i 2 anni sono proprio così, capricci e pianti (ma sappiamo anche che sono un periodo meraviglioso fatto di nuove scoperte, nuove parole, nuovi giochi) non dobbiamo autoinfliggerci colpe come "forse ho sbagliato qualcosa?" oppure "ma perchè mio figlio è così capriccioso?". Questa è la normalità (in linea di massima) e dobbiamo solo pensare che è solo un periodo e come tale passerà più o meno in fretta.Piuttosto cerchiamo di essere molto pazienti e non cedere a urla e botte che assolutamente non sono educativi, anzi, sono controproducenti. Se non riusciamo noi adulti a auto-controllarci, come possiamo pretenderlo da un bambino?Dopo un capriccio non bisogna tenere il muso al bambino perchè l'unico messaggio che riuscirebbe a recepire è il rifiuto. Dopo una marachella e dopo avergli insegnato cosa è giusto e cosa è sbagliato, bisogna mettere fine alla tensione con un bacio o un abbraccio.Inoltre, anche se in questo periodo i bambini sono più "malleabili" in merito a pappa e sonno, procrastinare nel tempo questi due bisogni deve avvenire solo in via del tutto eccezionale. I bambini sono abitudinari quindi è necessario rispettare i loro orari perchè si sa un bambino che ha sonno o ha fame è un bambino totalmente ingestibile.
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