Due belle sfere di vetro ambrato

Creato il 11 aprile 2013 da Vocedelsilenzio

E' una splendida sensazione quella in cui ti imbatti quando un libro che ti aveva attratto per quel titolo particolare, per la trama un po' insolita, per l'editore che è sinonimo di qualità, si rivela poi una piacevolissima lettura. Capisci di aver fatto centro. Anzi. Capisci di aver trovato un piccolo tesoro, e a me è successo di recente.Il titolo che tanto mi ha attratto è Due belle sfere di vetro ambrato, di Giorgio Caponetti. L'editore è Marcos Y Marcos. La storia è quella di una bellissima biologa russa, tale Eva Kant, che vuole clonare la statua di un cavallo. Beh, non proprio la statua, ma il cavallo che in quella statua è stato immortalato. Alla fine, ci si ritroverà immersi in un racconto che racchiude un po' di giallo, un po' di commedia, arte e cavalli, Leonardo Da Vinci, il Verrocchio, Colleoni e... Venezia!Due belle sfere di vetro ambrato è una sorpresa. E' un testo veloce, che si fa leggere con estrema facilità, ma che allo stesso tempo è scritto bene, con una bella lingua. E' un testo divertente, che fa sorridere, ma anche che incuriosisce. E' un'avventura che gioca a ping-pong tra due epoche differenti, gli ultimi decenni del 'Quattrocento e i giorni nostri, ma che gioca anche con la storia e con la fantasia, mischiandole per creare un qualcosa di unico.Poi, Due belle sfere di vetro ambrato è un romanzo su Venezia, sulla Venezia antica e su quella moderna, che un po' antica lo è tutt'ora. Venezia che è una protagonista bella tanto quanto la Kant, affascinante tanto quanto la storia delle due sfere di vetro.Due belle sfere di vetro ambrato è stata una lettura... appagante. Sì, perché mi ha fatto trascorrere un paio di bellissime ore, mi ha fatto sorridere e divertire, mi ha regalato un mistero e, soprattutto, l'ha fatto bene. Molto bene!

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