Il giornale Tasted ha pubblicato un inserto, che ho ricevuto direttamente all’Hotel, ha pubblicato una classifica sugli Champagnes. Sembra che ultimamente lo Champagne sia l’argomento principe di classifiche e quanto altro. Comunque Tasted ha affidato a due personalità del campo della sommellerie, il compito di degustaree gli Champagne rigorosamente in blind tasting, cioè alla cieca. Trattasi di due Campioni del Mondo della Sommellerie: uno è tedesco e si chiama Markus del Monego e l’altro è svedese ed è Andreas Larsson. Markus è tedesco ed ha vinto il titolo nel 1998 ed è stata la prima persona al mondo a vincere un Campionato del Mondo dei Sommeliers ed a diventare Masters of Wine nel 2003 ( Gerard Basset ha tutti e due i titoli ma è diventato prima Master of Wine e solamente nel 2010 ha vinto il titolo di Campione del Mondo). Andreas ha vinto il titolo nel 2007 a Rodi, l’anno in cui anche io ho preso parte , e si ama definire ” not a wine critic but a wine lover”.
Prima di pubblicare la classifica degli Champagnes ecco l’intervista di introduzione.
andreas Larsson
Tasted: Con quale criterio e punteggio avete classificato i vini e quali sono i punti determinanti della vostra valutazione?
Markus del Monego: Abbiamo degustato utilizzando il sistema internazionale dei centesimi, che è internazionalmente ben conosciuto e reputato
Andreas Larsson: In accordo alla scala dei 100 punti. Ho giudicato il vino per la sua qualità in generale, la sua purezza, aromaticità, struttura, lunghezza, complessità, concentrazione, potenziale, e longevità ma anche per la sua bevibilità che è qualcosa che reputo molto importante.
Tasted: Quali sono i punti che realmente distinguono un buono, ottimo oppure eccellente vino?
MdM: Ci sono tre aspetti: prima di tutto la tipicità a cominciare dal colore dell’uva , la regione e l’annata. Secondo, il profilo aromatico. Più complesso è un vino più alto è il punteggio. Ultimo ma non ultimo,il gusto. Le sensazioni in bocca e la lunghezza sono molto importanti così come l’equilibrio. In definitiva i migliori vini dimostranopiù tipicità di terroir/origine che un semplice vino.
AL: I vini corretti sono puliti e fruttati con un tocco di carattere. Un buon vino deve avere più carattere, concentrazione e struttura.. Un grande vino deve avere più struttura e carattere, deve dimostrare una personalità, deve avere un inizio, una metàa ed una fine. Spesso un grande vino ti porta a questa esclamazione. Wow!!!
Tasted: Potete descrivere le condizioni in cui si è svolta la degustazione?
MdM: Abbiamo degustato nel nostro laboratorio ( CaveCo a Essen in Germania). Singole cellule per degustatori garantiscono un’atmosfera tranquilla senza nessuna influenza. I vini sono stati serviti direttamente al bicchiere così che anche le forme delle bottiglie non si potevano vedere. Un Tasting molto neutrale. Le condizioni interne del laboratorio erano controllate in modo da avere un ambiente perfetto.
AL: Markus ha detto tutto
Tasted: Quali sono le differenze tra un blind tasting ed una degustazione diretta all’azienda?
MdM: Anche se i degustatori sono molto obiettivi se si conosce il nome di un vino c’è una certa influenza che lavora nel subconscio. Ci potrebbe essere un’etichetta attrattiva, un nome famoso, un’ottima annata che possono influenzare il risultato. I Blind Tasting sono le uniche degustazioni veramente neutrali.
AL: E’ molto difficile di giudicare un vino se lo si assaggia ad una “grande” winery, si è inevitabilmente contagiati dall’atmosfera
markus del monego MW
Tasted:Pensate che i degustatori possano essere influenzati dall’ambiente circostante, tipo un benvenuto molto amichevole oppure un’immersione nel lusso totale? Oppure anche da condizioni diametralmente opposte come sporcizia ed antipatia?
MdM. La degustazione è soggettiva e c’è sempre la grande guerra dei degustatori per rimanere il più obiettivo possibile. I penso che l’obiettività la si può raggiungere ad un livello che potrebbe essere 80%.
AL: Si come ho appena detto. Inoltre si è sempre confrontati con tasting rooms che sono o troppo fredde o troppo calde. Odio tasting dove l’aria condizionata ti disidrata. Odio i tasting con bicchieri non adatti ed ancora altro ….. Ci sono così tanti modi da influenzare un tasting!!!
Tasted: La vostra impressione inerenta alla qualità degli Champagne Brut in questo tasting?
MdM: Molto interessante di vedere che non ci sono solamente grandi nomi.
AL: C’erano molte varietà di stile che hanno reso molto difficile il blind tasting.
Tasted: pensate che la qualità dello Champagne è migliorata nell’ultimo decennio oppure pensate il contrario?
MdM: Non ho un pensiero costante a ciò. Molte aziende sono migliorate ed altre sono peggiorate.
AL: Questa è una domanda che riguardai singoli produttori, non la regione. Comunque lo Champagne è sempre lo Champagne e questo è un immenso vantaggio rispetto alle altre zone di produzione delle bollicine nel mondo
Tasted. I punti più interessanti del Tasting?
MdM: I grandi classici hanno raggiunto i punteggi più alti e le annate più mature sono andate meglio delle giovani.
AL: Ho assaggiato in blind e non ho ancora visto i risultati
Tasted: Che tipo di Champagne preferisci?
MdM: Adoro tutti gli Champagnes in tutti i loro colori quando dimostrano tipicità, carattere e complessità.
AL: Penso che il più completo stile di Champagne sia la Cuvee che rappresenta le diverse varietà e le diverse annate. Così ho molto apprezzato alcuni Brut NV Cuvees. Altrimenti adoro la precisione e l’eleganza dei migliori Blanc de Blanc.
Tasted: Quali sono i vostri suggerimenti per aprire una bottiglia di Champagne?
MdM: Vorrei citare Lili Bollinger che disse, ovviamente molto più poeticamente di me, :non esiste alcun momento nella vita che non possa essere accompagnato dallo Champagne.
AL:Penso sia sottostimato come accompagnameto al cibo. Certamente deve essere anche un ottimo aperitivo ma i buoni Champagnes sono capaci di tenere testa anche alle cene più complicate.