Nata a Roma nel 1980, è l’autrice fantasy italiana più venduta nel mondo, grazie allo straordinario successo delle saghe del “Mondo Emerso”, della “Ragazza Drago” e dei “Regni di Nashira”. Laureata con una tesi sulle Galassie Nane, collabora con l’Università di Roma Tor Vergata come astrofisica.
Sito autrice: http://www.liciatroisi.it/
… Bene, ora che abbiamo rispolverato un po’ la nostra memoria con la biografia di Licia Troisi, avanti tutta con l’intervista!
- Ciao Licia, grazie per essere qua con noi su SognandoLeggendo. Quando abbiamo saputo che avresti scritto una nuova serie ci siamo subito buttati alla ricerca di informazioni. Immaginavamo qualcosa di epico, un fantasy classico come con le Cronache, Guerre e Leggende del Mondo Emerso, invece eccoci con un urban fantasy legato al mito del Vaso di Pandora. Cosa ti ha spinto a cimentarti in questa impresa? Dove è nata la scintilla, l’idea focale di questa nuova serie?
Raccontare storie ambientate nel nostro mondo è sempre stato nelle mie corde; l’avevo già fatto con La Ragazza Drago. Stavolta avevo voglia di raccontare ciò che meglio conosco della mia città: la periferia. Una volta individuata l’ambientazione, mi è venuto naturale parlare di personaggi che a loro volta fossero “periferici”, ossia in qualche modo ai margini rispetto alla società. Dal punto di vista della trama fantastica, avevo voglia di sfruttare due idee: quella di un personaggio eccentrico nel vestire, dunque abituato a essere sempre al centro dell’attenzione, che all’’mprovviso diventa invisibile, e quello di un personaggio col potere di uccidere col tocco delle dita.
- E Pandora? Ci puoi dire qual è stata la sua genesi? È stato un personaggio difficile da ideare e, soprattutto, da gestire durante la stesura del romanzo? Cosa ci dici di Sam?
Mi sono affezionata praticamente subito sia a Pandora che a Sam perché entrambi, a loro modo, sono ai margini, e visti da molti come perdenti. In Pam ho messo molte mie caratteristiche, soprattutto per quel che riguarda i gusti musicali e l’eccentricità nel vestire. Sam invece deve molto al personaggio di Nathan di una serie televisiva che ho amato molto, Misfits. Non credo sia una cosa molto evidente, ma sento che è stata una fonte d’ispirazione forte per il libro.
- C’è qualche personaggio in Pandora che può dirsi autobiografico?
Principalmente Pam, alla quale ho fatto anche vivere un’esperienza che è capitata direttamente a me (il suo ricordo del museo Pigorini). Gli altri, in linea di massima, sono mere invenzioni, ma un autore finisce sempre per mettere qualcosa di sé nei personaggi, magari in modo inconscio.
- E ora una domanda di rito: quali sono gli autori che hanno influenzato il tuo stile? Ritieni che in Pandora ci sia qualcosa di ognuno di loro? Pensi di essere stata influenzata dai telefilm che trattano di soprannaturale durante la stesura di Pandora?
Sugli autori che mi hanno influenzata, non saprei. Non sono una persona da autore preferito, quanto da libro preferito. Mi piacciono singole opere, spesso indipendentemente dall’autore, e a volte mi piacciono autori che scrivono cose molto lontane dalle mie. Di sicuro in Pandora, come in tutti i miei altri libri, sono presenti spunti da tutto ciò che ho ascoltato, visto, letto in questi anni e che mi ha colpito. Come dicevo prima, l’influenza maggiore proviene probabilmente da Misfit, per quel che riguarda certe atmosfere e l’ironia di fondo che volevo pervadesse il libro.
- La saga pare sarà composta da 6 libri, ovviamente ancora in fase di stesura. Pensi che, in questo periodo di saghe interminabili e fin troppo spesso interrotte da autori e soprattutto case editrici, questa scelta possa aver suscitato un po’ di scontento fra i tuoi fan? Senti di essere intrinsecamente legata alle saghe, come scrittrice, o che anche un autoconclusivo potrebbe darti la stessa soddisfazione?
Francamente, il pensiero di interrompere una saga mi pare assurdo, mi sembrerebbe una mancanza di rispetto nei confronti dei lettori. Non mi viene in mente neppure un autore che l’abbia fatto. Altro discorso è se la casa editrice decide di non pubblicare più una serie, ma in quel caso direi che la colpa è da imputarsi anche a uno scarso interesse del pubblico nei confronti dell’opera, scarso interesse dettato dai più svariati motivi. Non ho avuto paura a indicarmi un obiettivo di sei libri per il semplice fatto che Pandora non è una singola storia divisa in sei tomi; si tratta di sei storie legate piuttosto da un filo comune. Credo che questa formula permetta di sopportare più facilmente la lunga serialità. In ogni caso, mi piace scrivere saghe perché mi affeziono ai personaggi e mi piace sviluppare il più possibile le idee che mi vengono, ma non ho problemi coi libri autoconclusivi. Ne ho appena scritto uno che uscirà in autunno.
- Fra le saghe che hai scritto e che stai scrivendo, a quale sei più legata? Qual è il personaggio che ritieni sia maggiormente riuscito? E Pandora? Dove si colloca, sei soddisfatta di lei come personaggio e come libro?
Un po’ a tutti; Nihal è un caso particolare perché è il personaggio che mi ha regalato la fama. Di tutti i personaggi del Mondo Emerso, però, forse quello cui sono più affezionata è Dubhe. I due che, invece, mi piacciono di più sono Ido e Saiph; fino a qualche tempo fa il preferito era Ido, ma con l’andare del tempo Saiph mi piace sempre di più.
Pam mi piace molto, ed è divertente raccontare di lei. Sono anche piuttosto soddisfatta del libro, e la cosa quasi mi preoccupa, perché in genere non sono mai davvero soddisfatta di quello che faccio.
- Cosa ci possiamo aspettare dal prossimo volume della saga? Puoi darci una piccola anticipazione?
Ancora non ho iniziato a progettarlo, perché sto lavorando sul quarto libro di Nashira, quindi al momento ho ben presente solo la trama orizzontale. Posso preannunciare che l’epilogo è importante per il resto dello sviluppo, e che Sam e Pam, ovviamente, andranno incontro a momenti piuttosto difficili. Per tutto il resto, è ancora presto.