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Due chiacchiere con Obes Grandini, il viaggiatore in bicicletta

Creato il 14 gennaio 2015 da Lillyslifestyle @LilianaNavarra

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Oggi un Grazie va alla mia amica Barbara di Tangibiliemozioni che, indirettamente ed involontariamente, mi ha fatto conoscere la storia di Obes Grandini. Barbara è stata ospite della nuova trasmissione di Licia Colò, Il Mondo Insieme, ed io non potevo perdermela. Insieme a lei c’erano in studio altri ospiti, tra cui Grandini. Ascoltando la sua storia, mille domande mi balenarono in testa e, ovviamente, il giorno dopo la trasmissione, eccomi a cercare online il suo contatto per scrivergli. Gli propongo una chiacchierata via email e lui da subito accetta.

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http://www.obesgrandini.com

IL VIAGGIATORE

Obes Grandini, classe 52, è figlio di agricoltori. Arriva, ad un certo punto della sua vita, la decisione di mettere da parte il diploma dell’Istituto Tecnico e di abbandonare l’Università per dedicarsi alla sua più grande passione: viaggiare! La forma più pura ed elevata per visitare terre straniere e conoscere culture diverse. Nel 1980 acquista una modesta bicicletta e la carica di poco, giusto l’indispensabile per il suo viaggio verso l’Irlanda. Quasi 25 anni son trascorsi viaggiando per il mondo, conoscendo altre culture e vivendo grandi emozioni come si evince dalla nostra chiacchierata. Buona lettura! 

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INTERVISTA

Lilly: Cosa l’ha spinto ad intraprendere il suo primo viaggio?

Obes Grandini: Probabilmente sono nato con la voglia di osservare, magari capire le diversità sparse in questo nostro mondo che pare diventare sempre più piccolo. La bicicletta è entrata nella mia vita dopo avere sperimentato diversi mezzi di trasporto e l’ho scelta perché cercavo il massimo dell’indipendenza, scegliere il percorso che più mi interessava, dormire il più possibile tra le braccia della Natura, calarmi nella vita di chi mi ospitava. Poi ho scoperto, senza volerlo, molto di me stesso, così, piano piano. A ogni giro di pedale un piccolo miglioramento come uomo.

Lilly: Quando torna a casa cosa porta come ricordo dei suoi viaggi?

Obes Grandini: Un turbine di ricordi, di pensieri che mi riempiono la mente. Di pratico, invece, delle fotografie, oggi pure qualche video, ma soprattutto il diario, attraverso il quale, riletto poi riletto, mi rifaccio il viaggio trovando risposte che, durante il viaggio, non mi venivano o addirittura non mi ero posto. Pochi sono gli oggetti di un paese lontano portati a casa.

Lilly: Per i nostri lettori viaggiatori, che vorrebbero intraprendere un viaggio come il suo, intendo la tipologia di viaggio, cosa consiglierebbe?

Obes Grandini: Consiglierei di non pensarci troppo, di non farsi troppi problemi. Partire e basta. Pulirsi delle quotidianità nostrane e predisporsi a ricevere. Gioie e dolori vanno godute, affrontate in strada, quando capiteranno. Mi piace pensare il viaggio come invenzione, spontaneità e libertà di decisione al momento.

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Lilly: Quali sono le 5 cose che porta, o porterebbe sempre con se, durante i suoi lunghi viaggi?

Obes Grandini: Rete antizanzare per proteggere il volto. Pastiglie per potabilizzare l’acqua. Aspirina. Coltellino multiuso. Occhiali da sole. Ma tutto l’equipaggiamento è indispensabile e importante allo stesso modo.

Lilly: Dopo un lungo viaggio riesce ad adattarsi con facilità alla routine italica?

Obes Grandini: Credo che un viaggio debba avere un inizio e una fine. Al ritorno deve seguire un periodo per ripensare a ciò che è stato, e il luogo dove sono nato mi è sempre sembrato il più adatto. L’Italia degli anni 80’ e 90’ mi ha sempre invogliato a tornare e facile è stato il reintegro alla vita di tutti i giorni. In questi ultimi anni, invece, il rientro è stato più triste e problematico.

Lilly: Partendo in bicicletta e quindi essendo legato al concetto di tempo, si è mai trovato in una situazione dalla avrebbe voluto fuggire il più in fretta possibile pur essendo consapevole della limitazione del suo mezzo di trasporto? Come ha affrontato questa situazione?

Obes Grandini: Il mio tempo è appunto legato al mezzo bicicletta: più forte pedalo e più velocemente mi allontano, come a volte mi è toccato stare in sella dal primo chiarore al buio notturno per cercare di lasciare una zona poco tranquilla. Questa è la mia velocità massima ed è tutto quello che posso fare.

I suoi libri

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