La prima riguarda la Lega.
Si sa che Bossi è irritato, al di là di qualsiasi dichiarazione di pacifismo, l’irritazione c’è ed è forte.
“Sarebbe stato meglio andare da soli” dice. Probabilmente sta cominciando a capire che non gli giova coprire tutto e per tutto Berlusconi, per uno straccio di federalismo.
Dove la Lega è andata da sola il confronto con il PDL è stato a suo vantaggio. Sarà una considerazione che dovrà fare di fronte al suo popolo nel pratone di Pontida, convocato per il 19 giugno prossimo.
La seconda riguarda il PD.
Se il centrosinistra si ritrova in testa oltre questo primo traguardo, lo si deve anche alla strada compiuta per arrivare a decidere chi fosse il candidato. Le primarie, infatti, si sono rivelate non solo un’occasione di scelta partecipata, ma anche un’opportunità di mostrarsi uniti dopo le divisioni.
L’esempio di Milano dovrebbe fare da maestro per il futuro. Pisapia e i suoi competitori, Boeri e Onida, hanno perfettamente compreso il valore unitario di quel passaggio. E la campagna elettorale portata avanti con una voce sola è stata vincente.
Pacman
Nostradamus
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