Se fate un attimo mente locale al momento in cui vi siete iscritti all'università, probabilmente vi ricorderete che nel modulo di immatricolazione dovevate dichiarare di non essere iscritti contemporaneamente a un'altra università (italiana) o a un altro corso di laurea. L'ordinamento italiano, infatti, non consente a uno studente di essere iscritto a più di un corso di laurea contemporaneamente. Se Pierino vuole studiare lettere antiche e giurisprudenza, dovrà prima o poi decidere di "salutare" uno dei due corsi, per poterlo semmai "rivedere" una volta conseguita la prima laurea.
In Germania - ma anche in Francia e credo in altri paesi europei - la situazione è diversa: gli studenti hanno la facoltà di potersi iscrivere a due corsi di laurea, avendo così la possibilità di sviluppare diversi interessi contemporaneamente. Ho conosciuto studenti iscritti a Economia e Scienze Motorie, Giurisprudenza e Filosofia, Storia dell'Arte e Archeologia. In Italia ovviamente questo non è possibile. E da qui la disputa tra gli "sciatori" e gli "snowboarders" (no, non c'entrano montagne, funivie e settimane bianche, è solo una metafora! :D)
- Sciatori. Chi si trova sostenitore di una cultura che non debba essere formata da "compartimenti stagni" tra materie diverse, sicuramente sarà capace di apprezzare una possibilità in questo senso, avendo esse la pretesa di interagire l'un l'altra nello stesso tempo, completandosi e integrandosi a vicenda come due binari paralleli. Gli sciatori controllano due sci contemporaneamente, in modo tale da poter acquisire una stabilità, una policromatica ma solida prospettiva di insieme. Questo può essere ben chiaro nei casi di materie "affini", come Storia dell'Arte e Archeologia; ovviamente ciò è meno palese, anzi quasi insensato, qualora vengano scelti corsi che fra loro hanno poco o nulla in comune (vi mettereste mai uno sci e uno snowblade?). Essa però offre il fianco a dei rischi: ad esempio al pericolo che chi studia, in mancanza di un'organizzazione personale appropriata volta a conciliare due diverse e materiali esigenze, possa venir rallentato nei propri studi, e sia costretto ad abbandonare uno dei due, se non entrambi, perdendo tempo prezioso; oppure che il livello di preparazione complessivo al momento del conseguimento della laurea non sia molto elevato, avendo "dissipato" energie su più fronti.
- Snowboarders. Chi invece predilige una concezione più specialistica dello studio, e sostiene che solo affrontando una materia per volta si possa giungere ad un più completo approfondimento in verticale della materia, a scapito della sua inquadratura orizzontale all'interno del contesto, ovviamente prediligerà la soluzione italiana. Chinati sui propri snowboard, gli snowboarders si guardano attorno, ma la cosa più importante è rimanere in equilibrio, non lasciarsi distrarre, arrivare alla meta, potersi permettere qualche specifica acrobazia, ripartire. Nulla comunque vieta di cominciare un altro corso di laurea dopo averne terminato uno. Tutto dipende dall'approccio che uno preferisce - inteso, sia ben chiaro, in linea teoretica, dal momento che se uno sta in Italia <<c'ha poco da fa'>>.

Questo il mio primo pensiero
dopo aver appreso la notizia.
E voi siete sciatori o snowboarders? Avete la... "facoltà" di scegliere! Pulchra vobis! ;)
