Referendum comunale, sarà la volta buona? Dopo mutevoli vicende, finanche la richiesta di un referendum sottoscritto nel 1973 da oltre 2000 cittadini (vedi locandina a fianco) e mai attivato per la mancanza di un regolamento attuativo, finalmente c'è un testo e se ne comincia a discutere, almeno in Commissione.
In realtà, più che un regolamento il testo presentato in Commissione sembra una corsa ad ostacoli a partire da una Commissione di Garanzia che si vuole far nominare dal Consiglio comunale mentre invece si potrebbe nominare con il metodo dell'estrazione a sorte sui nominativi proposti dall'Ordine degli avvocati. Inaccettabile poi il numero delle firme necessarie per attivare il referendum: il 10x100 dei cittadini iscritti nelle liste elettorali del Comune. Poi se il referendum è del tipo propositivo od abrogativo si intende approvato solo se partecipa alla votazione la maggioranza degli aventi diritto al voto e se si è raggiunta la maggioranza dei voti espressi... cioè, per capirci, usando lo stesso metodo Massari alle ultime elezioni non sarebbe stato eletto in quanto ha votato solo il 45% degli aventi diritto...
Altro? Si c'è dell'altro ma, in attesa di vedere i risultati e le modifiche dopo l'esame del testo in Commissione, mi fermo qui.
(cp)
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