Prendete una metropoli, quattro ragazzi ed un neonato e metteteli insieme.
Hem, no, Alan non c’entra nulla.
Quando Roby e Nuny ci hanno proposto di andare a Londra, io e Diego non abbiamo esitato ad accettare, nonostante per me fosse la sesta volta. Ed infatti non mi sono pentita: questa città riesce ad essere sempre più magica ogni volta che torno a visitarla. Avendo a disposizione pochissimo tempo ed un bambino di venti mesi a seguito, non sono riuscita a far vedere loro tutto quello che avrei voluto, ma un’ infarinatura generale non è mancata. ( Questa è una buona scusa per riprendere l’aereo
)1° GIORNO
Siamo partiti lunedì da Ciampino alle 11:55 con destinazione Stansted, scegliendo Ryanair in virtù dell’ottima offerta che proponeva. Non avevo mai visto questo aeroporto ed effettivamente è davvero distante dal centro, tuttavia tramite i bus Terravision, economici ed efficienti, si riesce a raggiungere facilmente Liverpool Street o Victoria Station in un’oretta. Appena arrivati, ci siamo fiondati immediatamente in un fish&chips restaurant e, sotto consiglio di un amico, abbiamo optato per Poppies che, seppur molto conosciuto, presenta una cucina davvero tipica e deliziosa. Per non parlare dell’ambiente dedicato agli anni ’50 con tanto di cameriere vestite a tema!
Per quanto riguarda l’albergo, abbiamo scelto l’ Ibis Budget London Whitechapel, situato accanto alla Moschea di Whitechapel, ovvero il quartiere musulmano, centrale e sempre molto trafficato. Le stanze sono essenziali ma pulitissime. Lo consigliamo!
Come prima “tappa” ho scelto di portare i miei compagni di viaggio a Westminster, per presentare loro il mitico Big Ben e scattare qualche foto al simbolo di Londra che, nonostante la pioggerella, era circondato da tantissimi turisti. Per il timore che il piccolo potesse spaventarsi ( io, che soffro di vertigini, mi misi a piangere la prima volta
), abbiamo deciso di non salire sul London Eye ma di ammirarlo da lontano.La giornata non poteva che terminare a Piccadilly Circus. Dopo un giro tra i vicoli e tra le vetrine degli innumerevoli negozi, ci siamo rifugiati in un tipico pub inglese a bere qualcosa, precisamente il St. James Tavern. Mentre gli altri sono tornati in albergo, io e Diego siamo passati a salutare degli amici londinesi-di-adozione.
2° GIORNO
Avrei voluto iniziare il secondo itinerario nella zona di Camden Town ed a Portobello Road ( che io considero imperdibili! ), ma gli altri volevano vedere il cambio della guardia alle 11:30, quindi.. Via verso Buckingham Palace! La residenza brulicava di gente di ogni età ed etnia, tutti rigorosamente con la macchina fotografica a portata di mano, pronti ad immortalare il momento ( A parer mio, evitabilissimo se si ha poco tempo a disposizione ).
Abbiamo poi proseguito per St. James Park, un parco curatissimo nel quale è facile avvistare scoiattoli, cigni, anatre, pellicani, ecc.
La tappa successiva è stata Harrods, probabilmente tra i grandi magazzini più celebri al mondo. Una menzione d’onore va al reparto cibo, enorme e meraviglioso. Si possono trovare cucine tipiche di ogni Stato o Continente, oppure panini, dolci, té, pizza, e così via. Offre davvero TUTTO. Non potevamo mica lasciare la città senza aver assaggiato un Red Velvet Cupcake!
Next station: Hyde Park Corner! Immenso, bellissimo, curatissimo. Abbiamo approfittato delle sue panchine per riposarci e per scattare qualche foto, mentre Christian continuava ostinato a cercare gli scoiattoli ed a tirare calci ai piccioni
Ormai sera, decidiamo di dedicare queste ultime ore alla zona di Oxford Circus, concedendoci una bella camminata lungo Oxford Street.
Tante cose abbiamo visto, tante altre avrei voluto (ri)vedere, ma eravamo consapevoli del fatto che quando si viaggia con dei bambini bisogna badare alle loro esigenze, che non corrispondono quasi mai a quelle di un adulto, sia per quanto riguarda gli orari che il cibo o il meteo. Per me questa rimane una delle città più belle in assoluto e sono sicura che non mi stancherei mai e poi mai di visitarla perchè è, semplicemente, fantastica.
Non avrei mai potuto dire ” Arrivederci ” a Londra senza prima aver salutato lui, il Tower Bridge!
Vorrei aprire una piccola parentesi riguardante i taxi. Avendo il volo di ritorno alle 08:00, abbiamo chiesto la sera prima al receptionist del nostro albergo di prenotarne uno alle 05:00, in modo da evitare il tragitto a piedi fino a Liverpool Street che tuttavia era davvero poco distante dall’hotel, ma viste le temperature abbiamo optato per questa opzione, pattuendo un prezzo di dieci pounds. Quando il tassista è arrivato, si è finto sorpreso nel vedere i nostri quattro bagagli a mano, cercando di elevare il costo a venti pounds. Dopo avergli fatto notare che la prenotazione era stata effettuata davanti ai miei occhi e che era stata specificata la presenza dei mini-trolley, ha proposto un accordo di quindici pounds, approfittando del fatto che il Terravision sarebbe partito di lì a poco. Quindi, noi purtroppo abbiamo dovuto “cedere” per non rischiare di perdere l’aereo, ma state ben attenti ed aprite gli occhi, non è la prima volta che provano a mettere in scena questi giochetti!
Per quanto riguarda il cambio dei soldi, abbiamo constatato che all’aeroporto è effettivamente sconveniente, mentre noi ci siamo trovati benissimo prelevando con il bancomat.
Underground: l’uso della metropolitana a Londra è indispensabile. Io consiglio di acquistare la Oyster Card tramite una cauzione di cinque pounds che poi vi verrà restituita. Si tratta di una carta ricaricabile che vi solleverà dal compito di dover fare ad ogni corsa un biglietto.
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