Due numeri

Da Danielevecchiotti @danivecchiotti

Ci sono due numeri che, insistenti, mi stanno battendo in testa da oltre ventiquattr’ore.

Il primo è Milleduecento, equivalente alla quantità di post editi che, con quello di oggi, questo blog raggiunge. Milleduecenteo post che diventano circa il doppio se consideriamo anche quelli abortiti e rimasti in forma di frammenti sui vari pc passati dalla mia scrivania negli ultimi sei anni, visto e considerato che non sono uno di quei blogger che amano rendere pubblico qualunque pensiero gli passi per la testa ma che, al contrario, preferisco leggere e rileggere, scrivere e riscrivere, valutare e rivalutrare, prima di mettere online una paginetta di pensieri.

Il secondo numero che imperterrito mi ronza nel cervello, mio malgrado, e a dispetto di tanta buona volontà per dimenticarlo, ha a che fare con questo blog solo marginalmente, ed è slegato anche dalla mia inguarbile grafomania.
Si tratta un numero del tutto diverso dal precedente, un numero senza zeri a gonfiarne l’entità: Trentasei. Che è il totale delle preferenze raccolte alle recentissime elezioni amministrative milanesi da Ornella Vanoni.

Quando ho sentito Maurizio Crozza dare la notizia due sere fa, durante la copertina di “Ballarò”, ho pensato si trattasse di una battuta da cabarettista maligno. Poi però, come in preda ad una certa angoscia, ho sentito l’esigenza di andare a verificare sul web. E lì mi sono accorto che no, il mio concittadino non stava affatto scherzando, nè inventandosi nulla.
Ho cercato conferma su tutti i siti di news, escludendo “Repubblica” o “l’Unità” e preferendo consultare il meno schierato “Corsera”. Ancora incredulo, ho poi cercato ulteriore verifica in quotidiani indipendenti ed oggettivi come “Libero” e “Il Giornale” (che, addirittura, decideva di infierire sulla povera trombata d’onore con titolando crudelmente “La stecca è per Ornella Vanoni solo 36 applausi nelle urne”).
Alla fine ho dovuto arrendermi alla palese evidenza di quel numero spaventosamente piccolo: Trentasei.

E pure io, che come si sa mi sono sempre vantato – oltre che dei miei difetti e delle mie perversioni – anche delle mie ideologie sinistrorse, non ho potuto fare a meno di provare una fitta di dolore.

Perchè, di tutte le signore della canzone italiana che in tanti anni di radiofonia e “dive-mon-amour” ho inseguito, Ornella è stata la sola, ai tempi del mio vecchio programma “Sanremo Gran Casinò”, a farsi davvero viva con frasi autografe sul mio sito, spendendo parole di simpatia per tutto lo staff di una cinica trasmissione che, con una crudeltà inaudita, si faceva beffa della sua non più verdissima età (ascoltare qui sotto per credere).





Ecco dunque perchè, oggi, il per lei risibile numero di consensi viene ad offuscare la soddisfazione per il mio enorme risultato in termini di post pubblicati. Ecco perchè questo blog, che oggi dovrebbe festeggiare, è invece adombrato dal dolore e dalla delusione.
Senza contare quanto starà godendo la perfida rivale di sempre, Iva Zanicchi, che proprio in questi giorni festeggia il suo terzo anno da europarlamentare.


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