Il successo del nuovo film di Sorrentino ha dimostrato come se non ce fosse il bisogno che c’è una sola proiezione possibile ed è quella in avanti, potremmo cioè fornire qui di seguito una efficace sintesi delle tematiche di “Youth” ovvero: giovinezza un cazzo, abbiamo le ore contate, nel peggiore dei casi ti portano i fiori in una struttura per i malati di Alzheimer ma, manco a dirlo, in quel caso difficilmente te ne accorgi. Spero che l’uso del termine proiezione in ambito cinematografico non vi abbia tratto in inganno, questa volta il gioco di parole non c’entra. Ho cercato così in rete alcune alternative alla depressione in cui possiamo incorrere se ottemperiamo a questa prospettiva, fermo restando che il miglior rimedio resta comunque appendere se stessi al chiodo e immolarsi al futuro altrui così ti distrai un po’ (figli, prossimo, cause comuni e, perché no, animali), anche questo è un punto di vista rispettabile. Ma se preferite rimanere nel vostro orticello il primo suggerimento è lasciare il telefono sempre acceso, perché spegnerlo significa perdere delle opportunità, ti chiamano per l’occasione della vita che può riguardare la sfera personale o professionale e magari lo fanno da un fuso orario sfavorevole per noi, com’è il dollaro oggi. Tu dormi e quelli dall’altro capo della linea sentono che al momento non sei raggiungibile, così chiamano senza pensarci su quello dopo nella lista e ciao. Si tratta di un caso differente dal classico “un produttore viene a sentirmi per caso mentre canto le mie canzoni al pub sotto casa” o “scrivo cose in Internet e un facoltoso agente letterario mi scopre e mi finanzia il primo romanzo” perché se qualcuno ha il tuo numero vuol dire che cerca proprio te, per questo è meglio stare sempre pronti e indossare biancheria pulita e calzini senza buchi. Senza contare che, per qualsiasi evenienza, vi godrete il lusso di non dover inserire il PIN ogni volta. La seconda alternativa è che se ritenete di aver talmente bisogno di parlare con qualcuno fate prima a inventarvi gente che vi fa domande e a costruirvi dialoghi con i controcazzi. Scambi di opinioni su misura. È una pratica che aiuta. – “Ne sei sicuro?”.
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