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Due parole alla Camusso

Creato il 17 aprile 2012 da Silvanascricci @silvanascricci

Che senso ha lo sciopero promosso dalla CGIL per il prossimo venerdì?

E’ una domanda che mi frulla in testa da qualche giorno, e non devo essere l’unica a pormela dal momento che, anche per mestiere, devo chiedere a parte del personale della mia azienda chi aderisce.

Saranno pochissimi ad aderire e non perchè non siano convinti della necessità di dare una risposta alle proposte del governo che, malinconicamente, prevedono sacrifici pesanti sempre ai soliti e non a tutti.

Quello che contestano, infatti, è la poca incisività che ha questa proposta.

Non è che non vogliono lo sciopero, ne vogliono di più.

Non sono d’accordo nel farsi detrarre una giornata di stipendio senza che questo abbia un vero impatto; sarebbero disponibili a perdere molte più giornate.

Vorrebbero, cioè, uno sciopero ad oltranza.

Mi dicono: impariamo dagli altri; dai camionisti, dai taxisti, dai farmacisti.

Blocchiamo davvero tutto perchè tutti imparino che esistiamo anche noi e che, anche noi, siamo importanti nell’economia e per il benessere del paese.

Questo vorrei dire alla Camusso, non basta un giorno di sciopero.

Ci pensi, la Camusso e ci pensino anche gli altri sindacati, forse siamo ancora in tempo.

Forse.



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