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Se non li avete giocati non preoccupatevi: non intendo fare alcuno spoiler riguardo alla trama, ma solo dare un giudizio generico sul gioco nudo e crudo.
Inizierei col dire che Assassin's Creed è una saga estremamente interessante. Come Mass Effect, appartiene unicamente a questa generazione di console, e come il titolo Bioware ha ricevuto parecchio spazio da parte dei media, tanto che già da un po' è partita una serie si mostre che si tengono in diverse città d'Italia, alcune tappe proprio nelle città di Firenze e Roma, che hanno fatto da sfondo alle vicende.
Per quei pochi che non lo sapessero, il protagonista dell'intera saga è Desmond Miles, un ragazzo suo malgrado coinvolto in una vicenda più grande di lui, nel corso della quale, attraverso un macchinario chiamato "Animus" ripercorre i ricordi dei propri antenati, degli individui facenti parte di una confraternita di assassini. Tutto questo per venire a capo di un "qualcosa" che ci verrà svelato man mano che procederemo nel corso della storia.
Di seguito qualche riga sui titoli, prendendo però in esame solo quelli per le console cosiddette "maggiori".
ASSASSIN'S CREED: Nel primo gioco seguiremo le vicende di Altair Ibn La-Ahad, nel 1191, al tempo cioè della Terza Crociata. Altair è un giovane e abilissimo assassino, non privo di una certa presunzione che di certo non gli porterà fortuna. Tralasciando le vicende dell'assassino, che potete giocarvi direttamente o leggervi su Wikipedia (occhio agli spoiler però!) quello che ci si presenta davanti è un gioco molto particolare. Un misto action / stealth / free-roaming che ci permette quindi di muoverci abbastanza liberamente per le città che visiteremo per compiere le nostre missioni, dove il maggiore punto di forza è rappresentato dalla possibilità di arrampicarci sui tetti delle abitazioni, arrivando anche alle torri più alte.
La sensazione che si prova nello scalare a mani nude una torre è indescrivibile, forte anche dello scenario che ci si presenta. Poter vedere Gerusalemme, Acri e Damasco non ha eguali. Ed anche questa particolare scelta di ambientazione desta moltissima curiosità. E' certamente necessaria agli avvenimenti, ma molto atipica e coraggiosa.
Purtroppo però, il gioco sembra per certi versi essere succube dei propri punti di forza, e il gameplay vero e proprio si rivela essere parecchio ripetivo e alla lunga noioso. Le missioni infatti si snodano secondo meccaniche praticamente uguali tra loro. La difficoltà non è molto alta, ma penso sia stata una scelta di Ubisoft per permetterci di seguire la storia, che è la parte più importante.
Il primo capitolo insomma è un gioco controverso, con degli spunti interessanti ma sviluppato senza troppa attenzione alla varietà.
ASSASSIN'S CREED II: Sembra quasi che Ubisoft abbia prestato molta attenzione alle critiche ricevute, perchè con Assassin's Creed II la musica cambia ed anche di brutto.
Stavolta ci spostiamo di qualche secolo più avanti, nel 1476, e il nuovo protagonista è Ezio Auditore, un nobile fiorentino. Cambia ovviamente anche l'ambientazione: ci muoveremo infatti tra Firenze, Venezia, San Gimignano, Forlì e Monteriggioni.
La cosa interessante è che assieme all'ambientazione cambiano molto la caratterizzazione e le motivazioni dei personaggi. Dopo un Altair cinico e a tratti anche un po' arrogante (molto ben caratterizzato però), ecco un Ezio misterioso ma accomodante, propenso alle relazioni ed anche donnaiolo! Dunque cambia il contesto e cambia il modo di vivere. Tuttavia la sua vita non sarà certo una passeggiata, ma questo sarà bene che lo scopriate da soli.
Il gameplay cambia radicalmente: il ben rodato sistema di scalate non cambia, ma le missioni vengono totalmente stravolte e diventa tutto più vario e divertente. La difficoltà è ancora piuttosto abbordabile (anzi, forse viene anche abbassata) ma l'introduzione di missioni che sembrano quasi dei mini-giochi e una componente gestionale per gestire denaro e potenziare l'armamento rende il gioco molto più interessante. E poi si ambienta in Italia cavolo! Volete mettere scalarvi Palazzo della Signoria o l'immensa cupola di Santa Maria del Fiore? O visitare Piazza San Marco magari a carnevale?
Insomma, veramente un gioco splendido, lungo, vario.
ASSASSIN'S CREED BROTHERHOOD: Questo nuovo capitolo ha ancora come protagonista Ezio, e si ambienta nel 1499. Stavolta le vicende ci porteranno a Roma. E staremo solo li. Per me è stata una goduria.
Esteticamente, il gioco è praticamente identico a AC2. Vengono introdotte diverse novità, tra cui la gestione di una squadra di assassini, che potremo far crescere affidando loro delle missioni. Ci aiuteranno anche durante il gioco, arricchendo quindi la componente strategica. Altra novità importante: nella città ci saranno delle torri che dovremo incendiare per "liberare" la città e consentirci di aprire delle botteghe di vario tipo, che ci permetteranno di avere una rendita. Insomma, anche qui una bella componente gestionale / tattica non troppo complicata, ma lunga ed appagante.
Anche se ho sentito un po' di stanchezza nel giocare un gioco che ricalca molto un altro...
ASSASSIN'S CREED REVELATIONS: Altro capitolo. Anche stavolta vestiremo i panni di Ezio.
Le vicende porteranno il nostro ormai maestro assassino in viaggio per l'Oriente, alla ricerca di risposte riguardo Altair. In qualche modo questo titolo si ricongiunge quindi al primo, pur ambientandosi in una nuova città, Costantinopoli, nel 1511.
Il gioco ricordo moltissimo AC Brotherhood, forse un po' troppo. Infatti anche stavolta ci muoveremo in un unica città, anche se, lasciatemelo dire, questa Costantinopoli mi è piaciuta più di Roma. Più viva, più colorata, insomma i realizzatori sono riusciti a dare una personalità che è un po' mancata nel titolo precedente.
E questo particolare mi ha permesso di non notare le troppe somiglianze con AC Brotherhood.
Le novità sono l'introduzione delle bombe personalizzabili, e della possibilità di "perdere" le torri conquistate. Da un po' fastidio il senso di deja-vu delle torri, ma non è poi cosi male, in fondo è uno scopo facoltativo che non pregiudica il completamento del gioco. Rimane sempre la gestione assassini.
Bene, questa è stata una carrellata sui vari titoli. Forse vi sembrerà un po' povera, ma è giusto un punto della situazione per poter giudicare meglio i giochi.
Quello che poi accomuna tutti i giochi è la storia che riguarda Desmond Miles, che procede con varie svolte e colpi di scena.
Senza svelare nulla, c'è da dire che tutti i titoli soffrono dello stesso "problema" se così si può dire. Una "trama principale" o "filo rosso" chiamatelo come volete, che tende a lasciare troppe cose in sospeso creando una sorta di frustrazione nel non capire in che direzione stia andando la storia. E quando vengono spiegate mettono ancora più confusione in testa. La mia impressione è che Ubisoft lasci più interrogativi possibili per obbligarci a comprare il prossimo titolo.
Spero soltanto che riescano a sbrogliare questa matassa senza lasciare nulla da parte, e soprattutto senza essere troppo banali.
Che dire poi dei giochi in se? Per me sono tutti molto belli. Come giocabilità, come divertimento.
Il primo forse soffre dell'essere ripetivo ma è il primo, gli concederei un po' di immaturità.
Il secondo è perfetto.
La nota secondo me dolente è rappresentata da Brotherhood e Revelations che li riterrei più delle "signore espansioni" del secondo capitolo. Troppo ricchi per essere dei DLC, troppo poveri per essere venduti a 70 euro. Penso che se fossero stati venduti a 35 euro al lancio sarebbe stato un bene.
Se non ci avete ancora giocato vi consiglio di rimediare. E' una saga affascinante che merita di essere "vissuta". Magari recuperandoli usati o anche nuovi, dato che ora il prezzo potrebbe essere sceso.
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