Magazine Diario personale

Due parole sulle recensioni

Da Bangorn @MarcoBangoSiena

Le recensioni su Amazon sono, come del resto in altri luoghi, un mezzo per capire se il prodotto che andremo ad acquistare coincida con i nostri gusti e se val la pena di spendere i nostri soldi. Niente di nuovo, no? Arriviamo sulla pagina del prodotto, che può essere un film, un libro, un videogame, persino una maglietta, e vediamo cosa dicono gli altri acquirenti.

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Fin qui, tutto bene, come diceva il tale che stava precipitando dal palazzo*. Purtroppo, esistono comportamenti scorretti anche nel mondo delle recensioni, e se da un lato Amazon ha un regolamento rigido, dall’altro abbiamo un modo tutto nostro, tutto italiano, per scavalcare le regole.

Prendo a esempio quello che succede nel mondo della scrittura, che è quello che vivo un po’ di più, ma amici nel campo della musica mi assicurano che è la stessa cosa anche nel loro habitat. Bene, nella comunità degli scrittori self, se qualcuno viene beccato a prodursi da solo le recensioni o tenta uno scambio privato delle suddette, viene pubblicamente messo alla gogna. È successo, fidatevi. Più di un autore è stato smascherato mentre si scriveva le recensioni da solo e le pubblicava con account fasulli. Qui da noi succede l’esatto contrario, e non scendo nel dettaglio. C’è anche un caso famoso di qualcuno che recensiva i suoi stessi libri scritti sotto pseudonimo. La persona è stata beccata ma ne hanno fatto un martire, arrivando a negare l’evidenza.

 

Siamo sempre il popolo dei furbetti. Se trovi lo sgamo per fregare, sei un gradino sopra agli altri.

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Ora, c’è anche un’altra cosa che volevo fare notare nel regolamento delle recensioni, che scommetto nessuno legge prima di andare a scrivere, e per farlo ve lo riporto qui sotto:

Per quanto personali, le recensioni devono aderire a determinati standard prima di essere inviate, e non possono includere:

  • Commenti su altre recensioni o su altro materiale visibile nella pagina. Le informazioni e le posizioni possono cambiare senza preavviso

 

  • Errori di battitura presenti nel nostro catalogo. Se vuoi segnalarci uno specifico errore di battitura inviaci un’e-mail.

 

  • Bestemmie, oscenità o commenti offensivi.

 

  • Informazioni che hanno un tempo limite.Esempio: promozioni, seminari, conferenze, ecc.

 

  • Recensioni di una sola parola. Specifica il perché l’articolo ti piace o meno.

 

  • Commenti esclusivamente relativi ad attori, registi, autori o artisti.

 

  • Commenti che rivelano la trama, i punti cruciali o il finale di film o dei libri.

 

  • Numeri di telefono o indirizzi.

 

  • URL o indirizzi e-mail.

 

  • Disponibilità, prezzo o informazioni alternative sulla spedizione o sull’ordine.

 

  • Richieste di pareri positivi.

 

FONTE AMAZON

 

Il punto 2 è quello su cui vorrei focalizzaste l’attenzione:

  • Errori di battitura presenti nel nostro catalogo. Se vuoi segnalarci uno specifico errore di battitura inviaci un’e-mail.

Avete letto? Bene, Amazon vieta di parlare di refusi all’interno di una recensione. Ora, il vostro spirito di maestrina con la penna rossa in mano bollirà, ma se ci pensate ha una sua logica.
Che diamine c’entra un errore di battitura con la validità del testo? Se prendete un libro di un autore straniero, è colpa sua se c’è stato un errore di battitura nella localizzazione? Ma questo vale anche per il mercato italiano. Non inficia la validità del testo un errore commesso dal correttore di bozze.
Eppure, negli ultimi tempi la parola “refuso” è diventata una costante nelle recensioni, e trovo che sia una sciocchezza enorme. Ho letto libri magnifici che avevano errori di battitura ogni pagina, ma non per questo la storia ha perso valore.

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Voi leggete il testo o scorrete le parole?


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