Fra i commenti del blog, ho trovato queste due poesie di Luciano Tarabella, che meritano lo status di post.
La delicatezza del tema nasce da un dolore e una mancanza del tutto personali, che si condensano “nel più dentro” dell’anima e sono accompagnati da un versificare - ”non ho che il verso dei poeti, certo non alto, forse il più modesto” - esaltato proprio dalla sua riconosciuta umiltà.
A mio padre
Vedi
caro padre
che non sono un poeta?
So far ridere e scherzare
come meglio sapevi far tu
ma ora che non ci sei
non so piangere in versi.
Ma dentro
oh si
nel più dentro
c’è un ruscello
che scorre.
Luciano Tarabella
Mamma
Hai reclinato il capo sul guanciale
e ho visto gli occhi ed il respiro spenti
vinta all’estremo da un feroce male
sopportato fin lì senza lamenti.
Per tutti noi sei stata eccezionale
e spero che lassù, spinta dai venti,
la mia voce di figlio, tale e quale,
t’arrivi in un sospiro. Se mi senti,
poiché non ho che il verso dei poeti
certo non alto, forse il più modesto,
vorrei che queste rime scritte in pianto,
fossero celebrate dagli esteti
siccome, mamma, io non ho che questo
per dirti ancora che mi manchi tanto
Luciano Tarabella