
Ora sei tu che soffochi
i miei sogni
con ignobile indifferenza
Non vedi i miei occhi
velati da un triste sapore?
Non vedi il mio viso
di amaro dolore?
Ti volti e sorridi
e parli con gli altri,
ma fuggi da me e
uccidi i miei paradisi
Non senti il mio cuore
che piange in silenzio?
Non senti il mio grido
imbevuto di assenzio?
E sordo divieni
improvvisamente,
non senti più nulla
nascosto in mezzo alla gente
Ora sei tu che mi
porti l’inferno
Non cambi, sei uguale,
lasciami libera...
Kalindi Achala
Magazine Cultura
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