

"Magari io m'inalbero troppo in fretta, ma scorrevo una lista di novità editoriali e ho beccato un "Due splendidi destini", di un'autrice afghana, Nadia Hashimi. Parla di donne che cercano di non soccombere al destino loro imposto. Con l'aggettivo "splendidi". Sounds familiar? Perché i libri di autori afghani devono ricordare per forza Hosseini, Pare, sennò il lettore è scemo e non capisce le affinità, oppure meglio ancora è scemo e si confonde coi nomi degli autori vagamente simili e compra al buio certo di avere tra le mani il nuovo libro di Hosseini. Tanto più che si è sprecato un titolo secondo me stupendo, The Pearl That Broke Its Shell."
Riporto le parole precise di Laura, che mi ha segnalato questo cambiamento di titolo, perché io non avrei saputo esprimere meglio il concetto (o almeno non con lo stesso livore!).La perla che ruppe il suo guscio sarebbe stato un titolo molto bello, secondo me. O per lo meno diverso dai soliti. Ma niente, bisogna continuare a sfruttare il fenomeno Hosseini ancora un po' e, come dice Laura, piazzare da qualche parte o l'aggettivo splendidi o il sostantivo soli (tipo Mille farfalle nel sole, di cui avevo parlato qui), per essere sicuri che il lettore lo compri.
Chissà se poi è vero, che il lettore lo compra.
Titolo originale: The pearl that broke its shellTitolo italiano tradotto in modo assai bislacco: Due splendidi soli ...AGGIORNAMENTO DELLE 09.35: ehm... Due splendidi destini... mi sono confusa pure io!Autore: Nadia HashimiTraduttore italiano: L. PrandinoEditore italiano: Piemme






