Due titoli, un solo libro: ma perché? #29

Creato il 10 aprile 2013 da Lalettricerampante
Per la rubrica di questa settimana sul confronto tra titolo originale e titolo tradotto ho scelto, a differenza della settimana scorsa, un romanzo che mi è piaciuto molto. Un libro che mi ha prestato una mia amica, senza la quale probabilmente non lo avrei mai nemmeno scoperto... e sarebbe stato proprio un peccato.
Devo ammettere che, quando me ne ha parlato, la prima cosa ad avermi colpita era stata proprio il titolo (oltre alla casa editrice, la 66thand2nd  che, con somma vergogna, fino ad allora non avevo mai sentito nominare e che pubblica opere sicuramente ben tradotte e ben curate). Titolo che, però, non ha assolutamente nulla a che vedere con l'originale.
Sto parlando del romanzo di Sherwood Kiraly dal titolo DIMINISHED CAPACITY ovvero PESCI POETI E CARI RICORDI:

Il romanzo, uscito in lingua originale nel 2008 e in Italia con la traduzione di Ilaria Tarasconi nel 2011, è ambientato nel Missouri e ha come protagonista il vecchio Rollie Zerbs, famoso in paese per la sua stravaganza, che rischia di finire in un istituto perché considerato incapace di badare a se stesso. L'uomo chiama in soccorso il nipote Cooper che lavora in un’agenzia editoriale di Chicago dove però non se la passa bene da quando, in seguito a un trauma cranico, è affetto da vuoti di memoria. I due partiranno insieme, in un viaggio picaresco, per cercare di vendere una vecchia figurina di baseball di Zerb che può valere una fortuna e risolvere quindi tutti i loro problemi (potete leggere la mia recensione qui).
La differenza tra titolo originale e titolo tradotto è palese e parecchio drastica. La traduzione letterale sarebbe "Capacità ridotta", "Capacità diminuita", abbastanza efficace per indicare la caratteristica principale dei due protagonisti, smemorati e parecchio distratti. Eppure anche il titolo italiano ha un suo perché. "Pesci poeti" fa riferimento a una delle stravaganze dell'anziano protagonista: l'uomo infatti ha posizionato una vecchia macchina da scrivere sul pontile davanti a casa, collegando poi i tasti a delle lenze immerse nell'acqua, sperando che i pesci, passando, scrivano per lui delle poesie. Un'idea che ho trovato molto poetica ma che, effettivamente, non svolge un ruolo così fondamentale nel romanzo al punto da diventarne il titolo. I "cari ricordi" fa di nuovo riferimento invece alla smemoratezza dei due protagonisti ma anche forse ai ricordi del passato, compresa la figurina stessa, che i due non sempre riescono a ricordare.
Non saprei davvero dire se la scelta della casa editrice sia così sbagliata. Certo, il titolo originale tradotto letteralmente forse non avrebbe funzionato molto, così come forse però non era nemmeno necessario discostarsi così tanto da esso per trovare un titolo altrettanto evocativo.
Che dite?

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