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Purtroppo nemmeno stavolta è successo. Quindi io procedo con il mio confronto e se per caso in futuro cambiassero idea posso sempre riparlarne.
Volevo mostrarvi un libro che non fosse stato tradotto dall'inglese o dallo spagnolo (lingue che conosco molto bene e su cui mi sento un po' più sicura nell'esprimere le mie opinioni) per far vedere come questa pratica di stravolgimento sia diffusissima da qualunque lingua si parta. Ho scelto un libro francese di quest'anno, che ha avuto successo principalmente grazie al film che ne è stato tratto, che narra la storia vera del suo protagonista. Sto parlando di: LE SECOND SOUFFLE ovvero IL DIAVOLO CUSTODE di Philippe Pozzo di Borgo
Il libro è uscito in Francia nell'ottobre del 2011, quasi in contemporanea con l'uscita nelle sale cinematografiche. Lo stesso è successo in Italia, dove però si è dovuto attendere il 2012 perché la casa editrice Ponte alle Grazie lo pubblicasse con la traduzione di Donatella Brindisi, Tiziana Lo Porto e Marcella Uberti Bona, poche settimane prima dell'uscita del film sui nostri schermi. Il titolo originale, Le Second Souffle, letteralmente significa "il secondo respiro" e fa riferimento alla nuova vita che Philippe Pozzo di Borgo è costretto a imparare a vivere dopo l'incidente che l'ha reso paralizzato dal collo in giù. Una vita difficile, ancor più dolorosa a causa dalla malattia della moglie dell'uomo, ma resa in qualche modo più sopportabile grazie all'aiuto del suo "badante", un immigrato algerino appena uscito di prigione che con la sua spontaneità e la sua vivacità conquista l'uomo diventando suo grande amico.
Il titolo italiano come si può vedere è completamente diverso. Si è scelto infatti di fare riferimento più al rapporto tra i due uomini, diversi tra loro per origine e classe sociale, piuttosto che alla vita di Philippe. In realtà questo titolo riprende una descrizione che Philippe stesso fa del suo assistente durante la narrazione, in cui dice "È insopportabile, vanitoso, orgoglioso, brutale, superficiale, umano. Senza di lui sarei morto di decomposizione. M’ha curato senza sosta come se fossi un neonato. Attento al minimo segnale, presente durante tutte le mie assenze, m’ha liberato quando ero prigioniero, protetto quando ero debole. M’ha fatto ridere quando ero a pezzi. È il mio diavolo custode." La scelta del cambio di titolo, quindi, non è campata in aria ma fa riferimento a qualcosa che effettivamente viene pronunciato nel libro. A mio avviso però, avendo anche letto l'opera, il titolo italiano non rende molto giustizia al contenuto. Certo, si parla del rapporto tra i due e di come le vite di entrambi sono cambiate dopo il loro incontro, ma soprattutto si parla di Philippe e della sua vita sia prima sia dopo l'incidente, vita che un titolo così annulla completamente.
Un'altra cosa bizzarra da segnalare è a mio avviso la scelta delle copertine. Sia la versione francese sia quella italiana utilizzano una scena tratta dal film... che però, pur prendendo spunto dal libro, è in realtà un adattamento in cui si riscontrano parecchie differenze: la prima fra tutte, la più evidente, è che il ragazzo che segue Philippe nel film non è algerino ma di colore. E per finire, direi che merita una segnalazione anche il fatto che sia nella trasposizione francese sia in quella italiana c'è un ulteriore cambiamento di titolo, INTOUCHABLES in francese ovvero QUASI AMICI in italiano:
Insomma, una stessa opera riesce ad avere 4 titoli diversi nel passaggio da una lingua all'altra e da libro a film. E sarebbe davvero bello riuscire a capire perché.
(Nonostante i titoli, vi consiglio caldamente se non l'avete già fatto di leggere il libro e di vedere il film. Tratta di un tema che mi tocca molto da vicino, non ero sicura di volerlo vedere né di voler leggere il libro per paura di starci troppo male... ma invece ne vale davvero la pena!)
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