>Due “volti” dell’Europa a confronto…" title=">>Due “volti” dell’Europa a confronto…" />
Ancora proteste a Madrid per le riforme di austerità varate dal governo Rajoy: tagli alla spesa pubblica che colpiscono scuola, sanità e cultura. Poi ci sono tante fabbriche che chiudono, disoccupati in crescita, asili che non esistono più e ospedali che limitano le loro funzionalità.
Insomma in Spagna la situazione è molto drammatica: migliaia di persone sono ancora una volta scese in piazza per protestare contro tutto questo: “l’autunno spagnolo” è davvero bollente e nel vicino Portogallo i manifestanti a Lisbona non sono da meno come anche i greci ad Atene.
La protesta violenta di Madrid e degli altri paesi mostra chiaramente che i cittadini del Sud-Europa sono veramente “stanchi” di pagare una crisi economica e un debito sovrano di cui non sono colpevoli.
Tutto ciò succede mentre nelle piazze italiane c’è un silenzio “assordante” come anche in Francia e nei paesi del Nord Europa sembra quasi che la crisi economica non sia questione loro.
La situazione in Spagna, Grecia e Portogallo sembra essere davvero “esplosiva”: migliaia di persone scendono in piazza e nelle strade per “mostrare” la loro indignazione, il loro scontento, lo scoramento causato dai “danni” portati dalla crisi economica e dalle misure di austerità e rigore.
L’autunno “bollente” del Sud-Europa si fa sentire sempre più: piazze colme di persone mostrano la loro rabbia e il loro malcontento mentre il resto dell’Europa vive “tranquillamente” le sue serate in qualche bar, ristorante o a casa nel suo salotto.
Una situazione che potrebbe diventare molto pericolosa se non contenuta opportunamente, una situazione “incandescente” che rischia di contagiare il resto dell’Europa “tranquillo e inerte”.