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Duemilaquattordici

Creato il 31 dicembre 2014 da Senzazucchero2012 @senza_zucchero_

Mancano pochissime ore alla fine del 2014 e a me viene spontaneo fermarmi per un attimo e guardare indietro, agli ultimi 12 mesi appena trascorsi. Quello che sta per concludersi è stato per me un anno denso di novità, viaggi ed altri piacevoli eventi che hanno stravolto la mia vita.

I primi mesi di questo 2014 sono un grosso buco nero nella mia memoria. Fortunatamente le luci a neon di Las Vegas hanno restituito un po’ di colore ai ricordi di questo inizio d’anno e un volo in elicottero sul Grand Canyon li ha conditi con una fortissima emozione. Un’esperienza fantastica, quest’ultima, che non mi ha di certo aiutata a superare la mia paura del vuoto, come mi ero inizialmente illusa – volare con uno di questi trabiccoli non è esattamente la stessa cosa di quando sei comodamente seduto su un Boeing e ti godi il panorama dal finestrino – ma sono contenta del fatto che, piuttosto di dire “No” a Mister, mi metto in situazioni da cardiopalma: ne escono sempre bellissime esperienze.

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Indubbiamente il primo passo più importante l’ho compiuto ad agosto, esattamente il 2, dopo mesi intensi di preparativi e dettagli da studiare, che mi hanno divertito e hanno dato libero sfogo alla mia creatività, facendomi impegnare nell’organizzazione di un qualcosa di personale che mi distraesse da una condizione lavorativa sempre più pesante: il matrimonio. Non so se sono stata fortunata o se è una questione di carattere, ma io del famigerato stress da preparativi non è ho sofferto nemmeno un po’, anzi, essi sono stati la medicina per lenire la mia insofferenza ad una situazione che mi andava sempre più stretta, anche se, probabilmente per una questione di comodità, qualcuno preferiva avere un pensiero diverso, invertendo la causa con l’effetto. Non nascondo che ci sono stati momenti difficili, specie a ridosso della data fatica, causati da delusioni che arrivano da chi meno te l’aspetti, da chi non attribuisce la stessa importanza che dai tu a quell’evento, ma poi impari a ridimensionare fatti e, soprattutto, persone, e capisci che puoi andare avanti anche senza di loro.

Il 2014 mi ha visto anche raggiungere un nuovo traguardo: ho toccato il mio 5° continente. Lo ammetto: a me mettere le bandierine sul mappamondo e calcolare la percentuale dei Paesi visitati piace, e pure parecchio. Un viaggio tenuto lì a lungo, nel cassetto dei sogni da realizzare, in attesa che arrivasse il momento giusto, per renderlo ancora più speciale: l’Australia. Ve la sto raccontando piano piano, con la speranza di trasmettervi almeno un pizzico dello stupore e dell’amore che ho provato io durante e dopo quel mese a testa in giù.

E dopo nemmeno un mese dal rientro a lavoro, è scattato qualcosa in me, un bisogno urgente di dare un taglio a quella routine che scandiva i ritmi delle mie giornate negli ultimi 9 anni. Il momento sarebbe arrivato, l’idea c’era già da un po’ di tempo, sarebbe stato comunque l’evolversi naturale degli eventi, ma non ho saputo aspettare oltre: se ne parlava già da troppo tempo e, si sa, il troppo parlare rischia di trasformare, nella testa delle persone, tutto in chiacchiere, rendendo un progetto solo una fantasia che non si concretizzerà mai. E quando ho avuto questo sentore – io che sono abituata a parlare delle mie intenzioni solo dopo aver già fatto il passo – ho capito che era arrivato il momento. Ho chiesto un’aspettativa per iniziare a metter giù le basi per il mio trasferimento a Ginevra: ci sono, ci siamo – io e Mister – insieme in questa casa nuova. Il tempo sta volando in una maniera pazzesca: 6 mesi all’inizio mi sembrano un tempo lunghissimo ed, invece, siamo già a metà e a breve dovrò prendere una nuova decisione.

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Ma vivere a 1000 chilometri di distanza e viaggiare in luoghi lontani, oltre a far sperimentare situazioni nuove, ha un altro effetto bellissimo su di noi: quello di guardare con occhi nuovi la propria terra – espressione abusatissima, lo so – e il volerle restituire la giusta considerazione. Allora, in compagnia dei miei amici, ho deciso di dedicare più tempo alla scoperta del nostro territorio, anche quello proprio dietro casa, e ci siamo divertiti, ci siamo scoperti più uniti, abbiamo rispolverato un attaccamento alle bellezze nostrane: tutto questo in un week-end a Narni per fare rafting alle Marmore, in pochi chilometri per fare canoa sul Lago di Sabaudia e sul fiume Cavata, in un week-end in barca tra amiche a Ponza, in una faticaccia immane per toccare la bandiera che svetta sul Monte Circeo.

Un anno di progetti messi in cantiere, di sogni realizzati, di nuovi percorsi che spaventano ed elettrizzano, di delusioni che fanno male, di malumori di fine giornata, di felicità immensa, di legami che si stringono, di novità e di costanti, come l’amore per i viaggi e la dedizione a questo blog, questa piccola creatura nata circa un anno e mezzo fa, che assorbe una buona parte delle mie energie e del mio tempo ma non sembra mai abbastanza, di cui non riesco più fare a meno. Non pensavo all’inizio che fosse così impegnativo gestire un blog, non immaginavo che richiedesse così tante attenzioni e non sapevo nemmeno che sarebbe diventato un motivo di benessere mentale per me curarlo ed alimentarlo. E non sapevo nemmeno che mi avrebbe aperto una finestra su un mondo popolato da tantissime persone a me affini, con lo stesso amore per il viaggio o un percorso simile al mio; e tante altre con storie diverse alle quali mi sono appassionata, che ho imparato a conoscere e alle quali mi piace camminare virtualmente affianco.

Un anno di post, di giornate passate a mettere in ordine le idee davanti allo schermo di un pc per il gusto di raccontarvi una storia, un viaggio, un pezzo di me.

Queste sono le 5 storie che più vi sono piaciute degli ultimi 12 mesi, alle quali chi mi legge da un po’ e chi qui ci è capitato per caso ha dedicato del tempo alla loro lettura, quei lettori affezionati e quei lettori occasionali ai quali va un ringraziamento lungo 365 giorni.

Fiume CavataFiume Cavata: la sorpresa è dietro l’angolo. Una giornata in canoa tra amici, un tuffo nelle gelide  acque sorgive , il borgo medioevale di Sermoneta che ci guarda dall’alto e un progetto ambizioso, ma non per questo irrealizzabile.

30 vs 20 copertinaViaggiare a “quest’età”: non tutto il male.. Le differenze tra il viaggiare nella spensieratezza dei 20 anni e nella consapevolezza dei 30. I pro e i contro di due età diverse.. e non è sempre detto che younger is better!

Chiara and IChiara, vivere senza confini. La storia di Chiara, una mia vecchia amica che avevo lasciato a Londra dieci anni fa e ho rincontrato a Melbourne ad agosto. Un cuore nomade ed innamorato, di nuove terre e di un uomo.

30 vs 20 copertinaDi tempo e di noia. Il tempo, una risorsa preziosa di cui disponiamo ma di cui spesso sentiamo la mancanza. E quando succede che ci viene restituito tutto insieme come ci sentiamo?

DSC_4082In Pictures: Mediterraneo. Il racconto del mio addio al nubilato: un weekend in barca regalatomi dalle mie amiche. Capite quando dico che sono speciali?

buon anno


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