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Dungeon al cubo - Recensione - iPhone

Creato il 18 aprile 2015 da Intrattenimento

Ispirato a Crossy Road, The Quest Keeper trasforma l'esperienza dei dungeon crawler in qualcosa di diverso

Quando un mobile game riesce a proporre un'idea innovativa e riscuote uno straordinario successo, spuntano come funghi cloni e reinterpretazioni. Il riferimento è chiaramente a Crossy Road, il blockbuster di Hipster Whale, scaricato oltre cinquanta milioni di volte e in grado di fruttare ai suoi autori qualcosa come dieci milioni di dollari, il tutto al netto di un'impostazione freemium priva di particolari vincoli.

Dungeon al cubo
Ebbene, ispirandosi proprio a quell'esperienza è nato The Quest Keeper, un gioco che riprende lo stile cubettoso e i meccanismi di movimento di Crossy Road, applicando però il tutto a un contesto differente, quello dei dungeon da esplorare alla ricerca di tesori. Dalla schermata di partenza è possibile interagire con un vecchio saggio e acquistare nuove avventure o nuovi oggetti utilizzando le monete racimolate fino a quel momento, oppure partire per una missione standard mirata alla raccolta di preziosi. Come detto, il gameplay si ispira a quello del titolo realizzato da Hipster Whale, ma apportando una serie di importanti variazioni: il movimento del personaggio è automatico e il nostro compito è conferirgli una direzione, cercando di evitare i tantissimi baratri presenti all'interno di ogni scenario, gli spuntoni, le caselle che crollano, il fuoco, i corsi d'acqua e così via. Spesso ciò si traduce in veloci slide frontali e laterali sul touch screen, che è possibile impugnare sia tenendo il dispositivo in verticale che in orizzontale. Quando la strada è formata da un unico blocco che "curva" spesso, viene da sé che i movimenti richiesti sono numerosi e devono anche essere piuttosto rapidi, il che rende senza dubbio l'esperienza di The Quest Keeper piuttosto impegnativa, pur rimanendo nell'ottica di un intrattenimento "casual".

twittalo! The Quest Keeper parte dallo stile grafico e dal gameplay di Crossy Road per offrire qualcosa di diverso

Sempre diverso

Dungeon al cubo
A rendere questo titolo per molti versi più completo e profondo di Crossy Road sono proprio le quest, alimentate da un sistema di raccolta delle monete che funziona in base alla distanza percorsa: più riusciamo ad addentrarci in un livello e più ci avvicineremo a un forziere "virtuale", che una volta aperto farà volare nelle nostre tasche tante belle monete d'oro. Con le monete, come detto, si possono acquistare nuove avventure e nuovi oggetti, con questi ultimi che fungono da potenziamenti rispetto a determinate minacce, ad esempio ci sono degli stivali che permettono di camminare sul fuoco o di far abbassare automaticamente delle grate chiuse, senza dunque dover raggiungere l'interruttore di turno. L'elemento di maggior risalto sono però le quest, visto che a ognuna di esse corrisponde un'ambientazione diversa non solo nell'aspetto e nei colori, ma anche e soprattutto nelle prerogative: ci sono quelle caratterizzate da percorsi particolarmente impervi o quelle in cui tutto trema e può crollare da un momento all'altro, quelle in cui le trappole hanno una marcia in più e quelle in cui ci si trova ad avere a che fare con elementi differenti, ad esempio ragni assassini pronti ad assalirci. Considerata la generazione casuale dei contenuti, viene da sé come questo tipo di impostazione si traduca in un intrattenimento virtualmente infinito e decisamente vario, che si autoalimenta grazie al già citato sistema per la raccolta delle monete, che rende i pur presenti in-app purchase relativamente superflui. Proprio per ovviare alle mancanze di una monetizzazione non particolarmente spinta, gli sviluppatori di The Quest Keeper hanno dovuto inserire qualche banner e qualche schermata pubblicitaria (rimovibili spendendo 1,99 euro, volendo), ma nulla di troppo invasivo. Peraltro guardare dei brevi trailer può contribuire ulteriormente alla raccolta di denaro virtuale. Dal punto di vista tecnico, l'influenza di Crossy Road è evidente ma l'atmosfera è ben diversa, visto che i dungeon sono luoghi tradizionalmente bui, la cui oscurità viene tagliata dalla torcia che il protagonista del gioco impugna, muovendosi nelle varie direzioni e fermandosi di tanto in tanto contro un cubo a rilievo per tirare il fiato. L'impianto viene accompagnato da musiche convincenti e perfettamente azzeccate. The Quest Keeper - Trailer
Dungeon al cubo - Recensione - iPhone
The Quest Keeper - Trailer

Pro

  • Piuttosto vario, nel suo piccolo
  • Grafica e sonoro pieni di stile
  • Sfida non indifferente...

Contro

  • ...talvolta anche troppo
  • Ogni tanto i controlli fanno cilecca

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