Le avverse tifoserie che da circa vent’anni giocano all’attesa del giorno del giudizio, ora unite nel governicchio delle larghe intese lungo la stretta via, da qualche mese cercano di farci capire che non è più tempo di rispettare le leggi e le sentenze.
Cosa vi aspettate, dunque? Che giustizia sia fatta? Stupidi illusi…
Chi è più sovrano? Quella parte di popolo che, col sacro voto, si ė rispecchiata nel Silvio nazionale o chi ha amministrato la giustizia in nome di un non ben identificato popolo italiano?
Ma ė cosi chiaro! La sovranità spetta, nell’era del populismo mediatico, terrestre e internettiano, a chi ha, democraticamente, eletto i rispettivi Conducător!
Che sarà mai quest’improvviso, improvvido e ostinato desiderio che invoca il rispetto di un definitivo grado di giudizio, anzichè il purificatorio bagno elettorale?
Che modello di democrazia avete per la testa? Volete scatenare una vera guerra civile, al di là di quella simulata?
O, per caso, volete mettere in dubbio e in discussione la libertà che ci siamo fin qui impunemente concessi?
L’eversione è sempre stata parte integrante della nostra meravigliosa democrazia!
D’altra parte: cosa rafforza la stabilità democratica, se non le ormai consuete e abusate eccezioni che confermano il mancato rispetto delle regole?
Cosa dà senso al nostro Stato, se non la possibilità di sovvertire leggi, principi, persino la Carta Costituzionale, a seconda delle convenienze di parte?
È la democrazia flessibile! Quella che ci consente, per dirla tutta, d’essere ferventi sostenitori della legalità, dell’ordine, della famiglia, dei diritti per tutti, del lavoro e di quant’altro dobbiamo sostenere coram populo e sbattercene allegramente le palle in ambito privato!
Non avrete mica la pretesa che un personaggio pubblico, magari chiamato a ricoprire pro tempore incarichi istituzionali, sia un cavaliere senza macchia e senza alcun trascurabile vizio privato!
Suvvia! Non siate moralisti d’accatto, quanto il nostro essere appartenenti alla destra eversiva ci impone!
Avete idea della monotonia d’un paese autenticamente democratico e puntualmente rispettoso di tutto quanto contemplato e richiesto dal rispetto delle leggi e della legalità?
Un paese che non sa essere indulgente coi suoi rappresentanti, specchio fedele di quella parte che li ha eletti?
No dai… questo non sarebbe più il nostro bel paese!
E poi, dopo circa vent’anni, di disonorata carriera politica piegata agli interessi strettamente personali, non avrete mica l’illusoria pretesa di superare tutte le anomalie in un sol giorno… così dall’oggi al domani!
Orsù, fatevi coraggio, il peggio deve ancora venire!
Lo so, nel mezzo c’è tanto frastuono. Ma non fatevi intimorire!
C’è l’ormai ridotta polvere di stelle che spera di trarre vantaggio dalle altrui disgrazie.
C’è il moralismo straccione di chi ha voltato la faccia dall’altra parte davanti alle questioni morali.
C’è tanto di quel potere condiviso, indissolubilmente legato e reciprocamente ammanigliato, che non può osare d’additare la presunta indegnità dell’altra parte.
C’è un intero paese totalmente incapace di prevenire le anomalie e, oggi, ancora più impotente nel doverle sanare.
Devono, perciò, restare immutati gli equilibri che c’impongono di stare tutti assieme… appassionatamente.
Ce lo chiede il modello di democrazia che abbiamo accettato, senza batter ciglio, in questi anni.
Tanta merda a tutti!
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