Vanessa Paradis
Basterà assistere alle primissime scene per venirne rapiti, si capisce da subito che è un capolavoro. Irresistibile.
Inizia con una splendida Vanessa Paradis in primo piano che racconta in modo innocente e tragicamente sincero le sue disavventure amorose, la sua vita sciagurata e all'insegna della sfortuna. Rivediamo poi la ragazza su un ponte, pronta a buttarsi al di sotto, e fermata dalla strano incontro con un lanciatore di coltelli, Gabor (Daniel Auteuil) che le propone di fare un ultimo tentativo di vita diventando la sua assistente. Che avrebbe da perdere? Inizia per i due un periodo straordinariamente vivace e fortunatissimo, si esibiscono in numeri e spettacoli sempre più rischiosi riscuotendo grande successo, vincono soldi al casino e tutto gira per il verso giusto.
Come dice Gabor, insieme sono come una banconota: unita ha valore, divisa non ne ha alcuno. Infatti quando lei lo lascia per un marinaio greco (in viaggio di nozze!) la fortuna abbandona entrambi.
Si incontreranno di nuovo sul ponte e capiranno di non poter far altro che restare insieme.
Protagonista è la fortuna, e la sua avversaria - la sfortuna. Nel film, una tragicommedia a lieto fine, tutto gira nel verso giusto: la storia è originale, una bella avventura nomade che ci fa attraversare paesi e situazioni estrose, i personaggi sono interessanti e pieni di sottile fascino. In più La ragazza sul ponte è pure avvincente; ha ritmo e dialoghi spiritosi, raffinati. Tutti gli ingredienti, ben calibrati, sono miscelati con abilità, ironia e originalità. Anche la scelta del bianco e nero nitido è senza dubbio perfetta.
Un gioiello.
Sensuali le scene del momento del lancio di coltelli, rappresentate come amore carnale tra i due, un misto di sofferenza e piacere.
Daniel Auteil è camaleontico, istrionico e capace di interpretare ruoli diversissimi. Qui, con questa stravagante interpretazione che gli è valsa un César, riesce a rendersi indimenticabile. Bravissima Vanessa Paradis, un misto di maliziosa innocenza e sensualità.
Daniel Auteuil
Il capolavoro di Patrice Leconte.