Kate Hudson, Casey Affleck e Jessica Alba
"La luce più chiara è quella prima del
buio".
Un vero pulp a tinte fosche con una sua identità ben precisa, dove la violenza non è finalizzata a nulla, solo a se stessa.
Il regista Winterbottom non cerca di denunciare l'ipocrisia e la superficialità di una classe sociale o dei tempi, ma ci racconta la storia di un uomo formalmente normale che cova invece crudeli perversioni e desideri che sfoceranno in crimini efferati. Si sofferma semmai sulla inquietante, conturbante apparente normalità.
E' un racconto che turba ed affascina ... d'altronde non è così per tutte le cose che troviamo affascinanti?
Lou (Casey Affleck, fratello di Ben), un giovane poliziotto dall'aspetto innocuo e posato, sempre disponibile, deve sfrattare Joyce Lakeland (Jessica Alba), una prostituta che frequenta il figlio del magnate locale. Durante una lite la ragazza lo picchia e lo insulta; questo risveglia in lui un temperamento violento da tempo sopito che lo porta a reagire brutalmente. Da quel momento, i due iniziano una relazione basata su sesso e violenza sadomaso, finché Joyce non propone a Lou di ricattare il figlio di Conway per ottenere denaro e fuggire successivamente insieme. Lou, d'accordo, decide poi di modificare il piano a sorpresa: da lì inizierà una spirale di omicidi brutali privi di un vero movente. Se non quello del proprio personale piacere e del tentativo estremo di difendersi dalle responsabilità.
Il film è estremamente violento soprattutto a livello psicologico, giustamente irritante, ma credibile.
La storia è ambientata in una sperduta contea del Texas degli anni '50 in cui il regista si immege completamente, basando la colonna sonora su pezzi country-jazz e realizzando i titoli di testa a fumetti, riuscendo a trasmettere perfettamente tutto il sapore e l'atmosfera di quegli anni e di quella "tranquilla" vita provinciale.